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Talebani

È salva una famiglia cristiana di Kabul

È arrivata a Fiumicino il 21 agosto grazie allo scrittore Ali Ehsani che ha lanciato un appello su AsiaNews e alla Fondazione San Michele Arcangelo che si è impegnata a farsene carico  

 

È arrivata a Roma, grazie al ponte aereo da Kabul organizzato dall’Italia per portare in salvo gli italiani e gli afghani a rischio, la famiglia cristiana – mamma, cinque figli e alcuni parenti stretti tra cui tre minori – per la quale il 13 agosto, tramite l’agenzia di stampa AsiaNews, aveva lanciato un appello lo scrittore Ali Ehsani, profugo afghano, cristiano anche lui, da anni residente a Roma. È rimasto invece a Kabul il padre, di cui si sono perse le tracce dall’11 agosto, quando è uscito di casa e non vi ha più fatto ritorno. “Questa famiglia – racconta Ehsani – è di origine turkmena come lo sono io. Ci siamo conosciuti su Whatsapp attraverso un altro studente afghano che vive qui a Roma. Anche lui è cristiano, ma ci è voluto molto tempo prima che trovassimo il coraggio di raccontarcelo a vicenda. A Kabul non ci sono chiese, così qualche settimana fa ho provato a collegare questa famiglia in videochiamata con una Messa qui in Italia. Erano felicissimi. Da 15 giorni, però, il clima era già cambiato, si sentivano in pericolo”. Quella dei cristiani a Kabul – spiega lo scrittore – è da anni una presenza forzatamente solitaria, costretti anche dopo la caduta dei talebani nel 2001 a vivere la fede in maniera pressoché clandestina. L’Afghanistan è secondo, preceduto solo dalla Corea del Nord, nell’elenco 2021 dei paesi in cui è più difficile essere cristiani redatto dall’organizzazione non governativa Open Doors. La persecuzione, definita estrema dai ricercatori di Open Doors, è stata in questi anni particolarmente dolorosa nei territori controllati dai talebani, ma nell’intero paese manifestare la fede cristiana era comunque rischioso. Dopo il periodo della quarantena, la famiglia salvata grazie a Ehsani sarà presa in carico dalla Fondazione Meet Human che è un ramo della Fondazione San Miche Arcangelo di Bergamo, e che, letto l’appello pubblicato su AsiaNews, si è subito messa in contatto dando la propria disponibilità a provvedere personalmente ai bisogni della famiglia.