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Sinicizzazione

È iniziato in Cina il processo a cinque cristiani innocenti

Sono accusati di operazioni commerciali illegali per aver pubblicato un testo di supporto alla lettura della Bibbia in realtà destinato solo ai membri della loro chiesa

Si è aperto in Cina il 14 agosto il processo nei confronti di cinque membri della Shengjia Church di Shunde, un distretto della provincia di Guangdong. Sono in carcere da oltre un anno e devono rispondere dell’accusa di “operazioni commerciali illegali” consistenti nella “pubblicazione e distribuzione di pubblicazioni illegali che mettono seriamente in pericolo l’ordine sociale e l’ordine del mercato in circostanze particolarmente gravi”. Il pastore Deng Yanxiang, il diacono Zhu Longjiang, il diacono Wang Weicai e Zhu Qiaoling erano stati arrestati il 24 maggio del 2023 quando i locali della loro chiesa sono stati perquisiti da agenti inviati da diversi dipartimenti tra cui tra cui l'ufficio di pubblica sicurezza di Shunde, l'ufficio per gli affari religiosi, il dipartimento dell'istruzione e il dipartimento dell'industria e del commercio. Quel giorno anche due sedi dedicate allo studio della Bibbia sono state perquisite da un centinaio di agenti che hanno requisito libri e materiale religioso. Con la stessa accusa il 9 agosto dello stesso anno è stato arrestato Zhu Longfei. Le cosiddette attività illegali di cui sono accusati in realtà consistono nell’aver stampato un testo dal titolo “Lettura quotidiana della Bibbia e sua interpretazione”, contenente indicazioni utili allo studio della Bibbia, destinato a uso interno e non a fini di lucro. Invano le loro famiglie e diversi membri della loro chiesa ne avevano quindi chiesto il rilascio dal momento che le accuse risultano del tutto infondate. Purtroppo pesa il fatto che a marzo, durante un incontro preliminare, gli imputati si erano dichiarati colpevoli. Le confessioni però erano state estorte con minacce e sono state ritrattate. La persecuzione di cui sono vittime deriva dal fatto che la loro è una chiesa domestica che non ha aderito alla Chiesa delle Tre Autonomie che riunisce le chiese approvate dal governo.