È crisi, inutile nasconderlo. Tre ipotesi e un incubo
Inutile nascondere una crisi che è ormai partita. Ora si aprono tre strade: Conte caccia Renzi, ma non troverà una pattuglia sufficiente di responsabili, un governissimo avrebbe vita breve e infine un governo Centrodestra-Italia Viva. In alternativa si profila lo scenario da incubo di non poter tornare al voto a breve. Ecco perché.
La crisi di governo è virtualmente aperta, tutti lo capiscono. Quando un partito, quello di Renzi, non partecipa al Consiglio dei ministri, quando il Presidente del Consiglio bolla un partito di maggioranza - sempre quello di Renzi - come peggiore della peggiore delle opposizioni, quando platealmente e ripetutamente i partiti di maggioranza votano in modo difforme in Parlamento, in un paese normale la crisi politica verrebbe immediatamente formalizzata.
Il punto è che non siamo un paese normale, lo sappiamo da tempo. E allora che cosa può succedere in quel paese non-normale che è l’Italia? Le ipotesi sono diverse, anche se tutte presentano notevoli gradi di difficoltà.
La prima è che Conte ( in accordo con Zingaretti e il PD con cui ormai è entrato in simbiosi) decida di "espellere" Italia viva dalla maggioranza, cosa tutt’altro che facile dal punto di vista tecnico se Renzi decide di proseguire a delegittimare Conte e non collabora a farsi espellere, cioè non ritira spontaneamente i suoi ministri. Ma ammesso che alfine l’operazione vada in porto, dove li trova Conte i voti necessari a sostituire quelli di Italia viva, che sono indispensabili in Parlamento?
Il Presidente del Consiglio allude da tempo all’esistenza di una pattuglia di cosiddetti responsabili pronti a sostituire i renziani e a garantire una navigazione tranquilla al suo governo. Il guaio è che questi responsabili proprio non si vedono, dovrebbero provenire soprattutto da Forza Italia e dai centristi, ma le Carfagna, i Romani e gli altri di cui si parla hanno già smentito più volte e non paiono intenzionati a fare da stampella.
La seconda ipotesi che sottovoce circola è quella di un governo di tutti, solo Fratelli d’Italia ha già detto no, la Lega appare incerta, Forza Italia potrebbe starci ma solo se avesse la copertura di un altro partito di centrodestra. Il presidente del Consiglio ovviamente non potrebbe essere Conte, bisognerà trovare una personalità super partes, cosa non facile visto che questo governo di tutti non durerebbe molto, avrebbe essenzialmente una funzione di decantazione e di preparazione delle elezioni politiche.
La terza ipotesi è quella che i nostri lettori già conoscono perchè è stata da noi anticipata qualche tempo fa. Pubblicamente non se ne parla, anzi, viene smentita, ma in realtà sta facendo passi avanti nei messaggi che i leader si scambiano tramite riservati ambasciatori. È quella più innovativa, perchè metterebbe per la prima volta all’opposizione i 5 Stelle, accentuandone il loro declino e favorendone la frammentazione. Si tratta dell’accordo tra il centrodestra e la pattuglia dei renziani, che d’altra parte hanno già più volte votato insieme, non solo sulla prescrizione e la giustizia, ma anche sulla sicurezza, il contante, l’evasione, la plastic tax e altro ancora. In Senato questa coalizione avrebbe la maggioranza, alla Camera non farebbe fatica a garantirsi l’appoggio di una pattuglia di grillini anti-PD che non vogliono andare a casa.
Rimane un’ultima domanda: e se nessuna di queste ipotesi andasse in porto? Risposta: sarebbe un ulteriore bel guaio perchè la soluzione logica (a quel punto) delle elezioni anticipate a primavera è impossibile anch’essa. Non si può votare prima del referendum sul taglio dei 345 parlamentari, perchè si eleggerebbe un Parlamento probabilmente subito delegittimato dal risultato del referendum stesso. Dunque il 29 marzo si vota per il referendum. Se poi, come tutto lascia prevedere, passa il taglio dei parlamentari, ci vogliono tre mesi per il disegno dei nuovi collegi, e si arriva alla piena estate. Quindi niente voto prima dell’autunno, ricordando comunque che in autunno non si è mai votato. Nel frattempo avremmo un governo senza maggioranza per sei mesi e una campagna elettorale doppia, per le sei regionali già in programma e per le politiche, anch’essa lunga sei mesi.
Uno scenario da incubo! L’economia italiana già ora veleggia su una crescita prevista dello 0,1%, ultimissima in Europa. Non potrebbe che peggiorare, insieme a tutti gli altri problemi che affliggono il nostro sfortunato Paese. Veramente bisognerebbe reintrodurre le novene alla Madonna per la salvezza dell’Italia, come si faceva in tempi più saggi.