È caccia ai cristiani in Mozambico
Il gruppo Ansar Al-Sunna Wa Jamma affiliato all’Isis ha annunciato di aver ucciso quattro cristiani tra il 3 e il 7 novembre
Dal 2017 nel nord del Mozambico è attivo un gruppo jihadista affiliato all’Isis, lo Stato Islamico. Si chiama Ansar Al-Sunna Wa Jamma e, insieme alle Adf, che operano nella Repubblica democratica del Congo e talvolta anche in Uganda dove sono nate, fa parte dell’Iscap, la Provincia dell’Africa centrale dello Stato Islamico. È il primo gruppo jihadista insediatosi in Africa australe. Dal 2021, cresciuto in numero e potenza, è diventato una minaccia per l’intera regione, al punto da attaccare e occupare grandi centri urbani come Mocimboa da Praia, una città portuale di oltre 70.000 abitanti, liberata dopo essere stata nella morsa dei jihadisti per mesi. I gruppi jihadisti affiliati all’Isis rivendicano sempre i loro attentati e i loro attacchi. Così ha fatto Ansar Al-Sunna Wa Jamma nei giorni scorsi. Su X si è vantato di aver ucciso in pochi giorni quattro cristiani – quattro “infedeli cristiani” – nel distretto Muidumbe della provincia di Cabo Delgado. Due – si legge nei messaggi – sono stati catturati e sgozzati domenica 3 novembre. Il terzo è stato colpito a morte durante un attacco il 7 novembre. Nello stesso giorno un altro cristiano è stato catturato e due giorni dopo è stato ucciso. I jihadisti mozambicani infieriscono su tutta la popolazione senza risparmiare i musulmani. Ma, come altrove, si accaniscono soprattutto sui cristiani. Dal 2017 ne hanno uccisi circa 1.800. All’inizio del 2024, il 4 gennaio, il gruppo ha iniziato una campagna contro gli “infedeli”, annunciata con un messaggio audio del loro portavoce, Abu Hadhayfah Al-An. “Uccideteli tutti ovunque li troviate” diceva il messaggio, riecheggiando un versetto del Corano, il Versetto della spada, che ordina: “Combattete e uccidete i pagani ovunque li troviate.