Dopo le foibe ricordiamo le vittime dei totalitarismi, il 23 agosto
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Se il 10 febbraio è il Giorno del Ricordo per le vittime italiane in Istria e Dalmazia, il 23 agosto è stata istituita la giornata europea delle vittime dei totalitarismi (di destra e sinistra). Occasione per viaggiare verso i luoghi della memoria.

Bel ‘Venerdì della Bussola’, quello su “Foibe, una memoria ancora scomoda”. E molto opportuna la riconduzione ai totalitarismi del ‘900: non di solo odio etnico si trattò infatti, non solo in quanto italiani quei poveretti finirono nelle foibe. Anzi, i ritrovamenti di questi ultimi anni (decine di migliaia di sloveni e croati rinvenuti in fosse comuni) attenuano questo elemento e avvalorano maggiormente l’odio di classe e il “disegno preordinato di epurazione preventiva” in vista della costruzione di una democrazia popolare. Lo stesso progetto, ha detto Carlo Giovanardi, che animava i partigiani delle formazioni marxiste qui in Italia.
Ora, esiste una ricorrenza che permette di mettere a tema tutto ciò, al di là della peculiarità della vicenda giuliano dalmata: il 23 agosto, anniversario del patto Ribbentrop –Molotov, Giornata delle Vittime di tutti i totalitarismi. Proposta da Vaclav Havel e Joachim Gauck, proclamata dal Parlamento dell'Unione Europea, riconosciuta dall’Osce., celebrata anche oltre Atlantico come Black Ribbon Day, solennemente richiamata e raccomandata dalla fondamentale Risoluzione del Parlamento Europeo 19 settembre 2019.
È una bellissima opportunità che non sfruttiamo. Quel riprovevole dimenticatoio in cui cade tutti gli anni anche il 9 novembre, “Giorno della Libertà” (Legge 61/2005). Per giunta, il 23 agosto è in piena estate, le scuole son chiuse, siamo in vacanza, abbiamo la testa altrove. È un impedimento? Mica detto. Si può volgere il problema in risorsa. Basta guardare brochure e opuscoli delle località di villeggiatura e vediamo che sempre di più il turista vuole escursioni che siano insaporite con geologia e botanica oppure, appunto con vicende storiche, reperti, musei, centri di documentazione; ed è pure disposto a fermarsi e leggere.
Proposta: il 23 agosto un turismo memoriale. Identifichiamo dei luoghi della memoria dei totalitarismi del ’900 che possano essere interessanti mete di escursioni, pedestri o in altra forma. Ecco che le escursioni diventano così pellegrinaggi civili. Da qualche parte già esistono: il 23 agosto molti croati si danno convegno sull’isola di Goli Otok, per ricordare uno dei picchi della perversione dell’ideologia totalitaria, comunisti che massacrano comunisti. Pochi giorni prima, nella cittadina di Ariogala, in Lituania, tutti gli anni c’è il raduno dei deportati, di quei lituani che nei campi di rieducazione della Siberia ci avevano passato decenni o addirittura ci erano nati: c’è il gazebo “Kazakistan”, segue il gazebo “Kolyma”, poi il “Krasnojarsk”, il “Karaganda” etc. a seconda del luogo di prigionia. Quindi, qualcosa esiste già ma occorre un passaparola fra associazioni memoriali e un’assunzione da parte delle istituzioni.
Quesito: ma solo per ricordare il comunismo? E i luoghi dell’antifascismo, non sono essi pure candidabili al turismo memoriale del 23 agosto? Potrebbe un turista trovandosi nella città eterna, celebrare il 23 agosto andando al Museo della Resistenza di via Tasso o al sacrario delle Fosse Ardeatine?
Certamente sì! Sono anch’essi luoghi delle vittime dei totalitarismi. Qual è allora la novità? Che non si nega certo l’antifascismo, piuttosto si supera quell’antifascismo a senso unico, strabico e doppiopesista. Perché il messaggio della Risoluzione 19.9.2019 è proprio questo, che l’Europa i totalitarismi deve ricordarli tutti quanti.
Dove fai la gita, il prossimo 23 d’agosto, dove andiamo quest’anno?