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GLI STATI GENERALI

Dieci giorni "buttati" per il cinema di Conte

Ma erano proprio necessari questi Stati Generali? Necessari a chi? Questo Paese continua a morire per decisioni non prese, per provvedimenti pomposamente annunciati e che non entrano mai in vigore. Tutto questo cinema serve solo a rafforzare l’immagine e dunque il potere di Conte, visto che tra i suoi alleati e anche nei 5Stelle si alzano sempre più forti le critiche.

Editoriali 15_06_2020

Ma erano proprio necessari questi Stati Generali? Necessari a chi? Chiusi ai giornalisti e dunque avvolti nella segretezza, l’unico portavoce per noi poveri mortali è e sarà il premier Conte con la classica conferenza stampa serale, ormai ci ha preso gusto, Casalino gli dice che gli aumentano i consensi. 

Ma perchè? Perchè occupare dieci giorni che sarebbero preziosissimi per l’attività di governo, per ascoltare invece persone con cui Conte è in contatto quotidiano, come le autorità europee, che gli hanno ripetuto ieri cose che lui già sa e tutti noi già sappiamo, o i suoi consulenti e i consulenti dei suoi ministri che si immagina abbia già consultato più di una volta?  Perchè ascoltare ancora il piano di Colao “Iniziative per il rilancio dell’Italia 2020-2022”,  non l’ha capito? O il documento del gruppo di lavoro di Andrea Illy?  Non sarebbe forse arrivato il momento di decidere che cosa realizzare di questi piani?  

E, di nuovo, perchè buttare letteralmente dieci giorni per riascoltare le altre decine di associazioni e organizzazioni invitate, da Confindustria ai sindacati alle organizzazioni settoriali, che non potranno che ripetergli per l’ennesima volta quanto hanno illustrato ai numerosi tavoli cui hanno partecipato in questi giorni, a partire dalle richieste urgenti e pressanti che tutti conosciamo. Ma quando arriva per Conte il momento della sintesi, delle decisioni?  Perchè solo di questo ora c’è bisogno, decisioni, fatti, processi che si avviano. Non si rende conto il premier che il tempo è scaduto, che i giorni passano e ogni giorno avvicina una stagione che sarà di crisi nerissima, di aziende che chiudono e non riaprono più, di milioni di potenziali disoccupati?

La realtà è che questo Paese continua a morire per decisioni non prese, per provvedimenti pomposamente annunciati e che non entrano mai in vigore perchè la macchina burocratica si inceppa e non funziona, o perchè mancano decine di provvedimenti attuativi (92 per il solo decreto Rilancio, che già si chiamava Aprile e han dovuto cambiargli il nome due volte per approvarlo a metà giugno).

O tutto questo cinema serve solo a rafforzare l’immagine e dunque il potere di Conte, visto che tra i suoi alleati e anche nei 5Stelle si alzano sempre più forti le critiche? Sarebbe scandaloso, inaccettabile, ma più di un osservatore è convinto che questo sia il vero obiettivo: un Conte che si mette ancor più al centro della scena, che lascia filtrare per poi blandamente smentire l’idea di dar vita a un partito proprio, e sottolineare così la sua indispensabilità.

Più volte in queste settimane il premier ha detto che l’Italia ha fatto cose che sono diventate d’esempio per il mondo, e che gli altri ci stanno imitando. Non sembra proprio che sia così, Conte capisca che gli altri, forse non tutti ma tanti, si stanno attrezzando per i tempi bui che verranno. E allora, per una volta, imiti quel che gli altri stanno facendo o si apprestano a fare. Oggi voglio fare un solo esempio, e mi par giusto guardare ai primi della classe. La Germania, che è già forte, fortissima di suo, ha approvato un programma di stimolo fiscale di 130 miliardi di euro in due anni, noi ci siamo limitati a cancellare la rata di Irap di giugno. I pacchetti europei, in particolare il Recovery  Plan, è fondamentale per l’Italia, ma avrà effetto tra un paio d’anni, per questo una mossa  fiscale analoga a quella tedesca è fondamentale, come gli suggeriscono quasi tutti gli esperti da lui consultati. Per favorire la ripresa occorre stimolare la domanda, per questo è essenziale un serio programma di abbassamento delle tasse. La temporanea sospensione delle regole fiscali europee lascia ampio spazio a una simile azione. Se questa poi sarà coordinata con altri paesi europei, gli effetti si moltiplicheranno. Per l’Italia sarebbe già di grande vantaggio un coordinamento anche con la sola Germania, visto che le nostre aziende sono le principali fornitrici dei tedeschi. Ecco, caro Conte, questa è la sorpresa positiva che potresti fare agli italiani da Villa Pamphlij.  Ne avrai il coraggio e la determinazione? In questo modo giustificheresti anche le tue pretese di leaderhip forte sugli alleati. Altrimenti sarà solo fuffa mediatica, spettacolino di quart’ordine, e tra dieci giorni i problemi degli  italiani saranno ancora lì, tutti irrisolti, anzi, se possibile, aggravati dalla perdita di tempo.