Di passaggio nella seconda balza degli invidiosi
Più volte nell’Inferno Dante aveva sottolineato la responsabilità dell’invidia in relazione alle discordie civili che sorgono all’interno di un consorzio umano e di una città. «Superbia, invidia e avarizia» sono le tre fiamme che hanno acceso i cuori degli uomini, aveva risposto Ciacco a Dante nel cerchio dei golosi alla domanda su quali fossero le cause delle lotte intestine.
Nel primo canto dell’Inferno Virgilio aveva dichiarato che la lupa (la cupidigia) era uscita dall’Inferno per diffondersi sulla Terra proprio a causa dell’invidia («Questi (il veltro) la (la lupa) caccerà per ogne villa,/ fin che l’avrà rimessa ne lo ‘nferno,/ là onde ‘nvidia prima dipartilla»).
Nella seconda balza del Purgatorio si trovano proprio gli invidiosi, tutti addossati alla parete del Purgatorio in posa di ciechi che chiedano l’elemosina. Tra questi Dante incontra Sapìa senese.