Decine di cristiani uccisi in Nigeria in poche settimane
Le stragi sono opera di gruppi di Fulani che attaccano villaggi abitati prevalentemente da cristiani a scopo di razzia e intimidazione
Continua in Nigeria la strage di cristiani a opera di bande armate Fulani, etnia di religione musulmana tradizionalmente dedita alla pastorizia, in conflitto permanente con le etnie degli agricoltori che in Nigeria sono in prevalenza cristiani. Il 3 giugno un gruppo di Fulani hanno attaccato un villaggio, Imande Mbakange, nello stato centro orientale di Benue, e hanno ucciso 28 persone, tutte cristiane. Il giorno successivo si sono spostati in tre villaggi poco lontani in ciascuno dei quali hanno ucciso sei persone. Gli abitanti superstiti si sono dati alla fuga e i Fulani hanno fatto pascolare le loro mandrie nei terreni dei villaggi per giorni, prima di andarsene. Il 30 giugno sempre nel Benue tre cristiani sono stati aggrediti nei pressi del villaggio di Tse Anwhwan. Uomini armati hanno aperto il fuoco uccidendo uno dei tre e ferendo gli altri due. Ancora nel Benue, dall’inizio di luglio sono stati presi di mira altri villaggi. L’8 luglio a bordo di motociclette circa 20 Fulani hanno raggiunto i villaggi di Zaki Akpuuna e Diom dove hanno ucciso 30 cristiani. Prima di andarsene hanno bruciato diverse abitazioni. Il 16 luglio è toccato ai villaggi di Igba-Ukyor e Tse Baka. Arrivati anche in questo caso a bordo di motociclette, hanno ucciso cinque persone nel primo e una nel secondo. Molte delle vittime appartenevano alla Chiesa NKST, una delle più antiche del Benue. I Fulani sono il gruppo etnico nomade più grande del mondo. Sono milioni in Nigeria e nel Sahel, divisi in centinaia di clan. In Nigeria le tensioni tra loro, popoli del nord, e le etnie di agricoltori del sud, sono una costante negli stati della Middle Belt dove entrano in contatto. Il fattore religioso, divisivo, acuisce la conflittualità etnica specialmente da quando molti Fulani hanno aderito all’Islam integralista.