Dante scopre chi fu il traditore fiorentino a Monteaperti VIDEO
Dante arriva nel nono cerchio, quello dei traditori, immersi nel ghiaccio come se fossero «festuca in vetro».
È un nuovo mondo, quello dei traditori, terrificante e obbrobrioso. Inizia qui un nuovo poema. Dante sente l’esigenza di invocare le muse per raccontare con veridicità quanto ha visto. La prima zona del lago Cocito dà ospitalità a quanti hanno tradito i parenti, in onore di Caino che, invidioso dell’offerta di Abele, invitò il fratello a recarsi nei campi e ivi lo uccise. Le anime sono immerse nel ghiaccio, lasciando, però, fuori la testa.
Nella seconda zona del lago Cocito, l’Antenora, dove sono collocati i traditori della patria Dante incontra colui che fu il colpevole della disfatta dei Fiorentini nella battaglia di Monteaperti contro i Senesi, colui che tradì la propria città.
Il 4 settembre 1260 ci fu lo scontro che vide contrapposti da una parte Firenze e i guelfi e dall’altra Siena e i ghibellini. La vittoria diede alla città di Siena il predominio sulla rivale, ma solo per qualche anno, finché nel 1266 a Benevento i ghibellini non furono sbaragliati definitivamente. Vediamo l’incontro di Dante con il traditore.