Dallo scoop Cnn all'Onu: chi vuol riaprire la rotta libica
Uno scoop della CNN e un intervento di condanna dell'Onu, svelerebbe il trattamento disumano subito dagli emigranti nei campi in Libia. E' un problema di vecchia data nel paese nordafricano, ma adesso la colpa viene attribuita agli accordi fra Roma e Tripoli per chiudere la rotta libica. Qualcuno ha interesse a riaprirla.
Prima furono i grandi media anglosassoni e francesi a scoprire che le milizie libiche che bloccavano i migranti a Sabratha erano pagate dagli italiani, poi gli agenti dei servizi segreti di Londra e Parigi si recarono in quella cittadina costiera da dove salpava la gran parte dei clandestini diretti in Italia per “vederci chiaro”. Capita la situazione, i francesi sostennero, con propri consiglieri militari, milizie che, forse vicine al generale Haftar, espugnarono Sabratha cacciando gli uomini responsabili dell’accordo con Roma.
A conferma di quanti congiurino contro le possibilità dell’Italia di non venire invasa da africani che pagano i trafficanti (quasi 700mila arrivi dal 2013) sono giunte nelle ultime ore le indignate dichiarazioni per le condizioni dei migranti respinti in Libia del principe giordano e Alto commissario dell’Onu per i diritti umani al-Hussein e lo scoop della CNN che dimostra l’esistenza della schiavitù in Libia, mostrando alcuni miliziani che mettono in vendita migranti africani. Un video a dire il vero poco credibile, che sembra a tratti costruito per dare scandalo anche se non ci sarebbe da stupirsi di fatti del genere. Le milizie libiche già nel 2011 (quando erano alleate dell’Italia e della NATO, nella sciagurata guerra contro Muammar Gheddafi), compirono atrocità nei confronti delle popolazioni nere del sud della Libia e di immigrati del Sahel ancora chiamati quotidianamente “schiavi” dagli arabi di tutto il Nordafrica.
Nel filmato si vedono due migranti venduti all’asta non lontano da Tripoli come schiavi e aggiudicati per meno di 400 euro. La CNN attribuisce questo losco mercato al fatto che i migranti non possano più salpare per l’Italia, a causa del recente giro di vite della Guardia costiera libica, riducendo le partenze e gli incassi con la conseguenza, secondo la CNN, che i trafficanti di uomini si sentono sempre di più padroni dei migranti africani. In realtà volenze e atti di schiavismo si registrano da sempre, come più volte reso noto dall’Organizzazione internazionale delle migrazioni (OIM), ma solitamente nel disinteresse dei media. Dopo le denunce delle Ong, anche l'Onu attacca frontalmente l'Ue e l'Italia per la "disumana" politica di chiusura della rotta del Mediterraneo centrale, ottenuta grazie alla Guardia Costiera libica che riporta i migranti intercettati in mare in campi in cui le sofferenze subite sono "un oltraggio alla coscienza dell'umanità". Lo ha detto l’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, il principe ed ex ambasciatore giordano Zeid Ra'ad Al Hussein.
"Il crescente intervento della Ue e dei suoi Stati membri, finora, non ha fatto nulla per ridurre gli abusi sofferti dai migranti" ha aggiunto al-Hussein, facendo riferimento alla visita compiuta dagli ispettori dell'Unhcr tra l'1 e il 6 novembre, durante la quale "sono rimasti scioccati da quanto hanno visto: migliaia di uomini, donne e bambini emaciati, ammucchiati gli uni sugli altri, chiusi in hangar senza alcun accesso ai servizi più essenziali, privati di ogni dignità umana" ed "esposti a traffici, rapimenti, torture, stupri, lavori forzati, fame". Curioso però che per Onu, Ong, CNN e un vasto panorama di forze politiche italiane, l’unica soluzione a queste nefandezze sia riposta nel fatto che l’Italia ricominci ad accogliere chiunque paghi i criminali il cui giro d’affari deve stare particolarmente a cuore a tutti coloro che accampano ragioni umanitarie per proteggere uno dei più colossali business illegali della Storia recente.
Perchè il principe giordano non manda l’ONU, di cui è un alto dirigente, ad accogliere i migranti respinti in campi dignitosi? L’OIM ha già rimpatriato dalla Libia oltre 10 mila migranti illegali africani, per lo più coi soldi donati da Ue e Italia. Cosa aspettano a rimpatriarli tutti togliendoli così dall’inferno libico? Pare si tratti di 120mila persone. Una bazzecola in confronto al milione e passa di lavoratori stranieri fuggiti in Tunisia durante la guerra del 2011 e riportati a casa con un ponte aereo dell’Onu. Perchè la missione dell’Onu in Libia (UNSMIL) continua a restare nella comoda Tunisi accampando problemi di sicurezza in Libia, smentiti dal fatto che l’OIM fa decollare i charter che riportano a casa i clandestini dall’aeroporto di Tripoli? E le Ong tanto affezionate al business dei soccorsi cosa aspettano a schierarsi in Libia per alleviare le sofferenze dei migranti destinati al rimpatrio? In Europa del Nord, media e associazioni umanitarie si indignano per questi turpi respingimenti nati dall’intesa Roma-Tripoli, ma nessuno di loro sembra disposto a inviare flotte di traghetti a Sabratha, Zuara e Tripoli per portasi a casa qualche decina di migliaia di africani.
"Proteggere vite ed assicurare un trattamento umano e dignitoso a tutti resta la nostra priorità condivisa, della Ue e dei suoi Stati membri, in particolare dell'Italia", ha assicurato il commissario per gli Affari interni e l'Immigrazione della Ue, Dimitris Avramopoulos. “La situazione inumana in Libia non è frutto della nostra azione, ma al contrario l'Ue sta lavorando per migliorare le condizioni e stiamo raggiungendo i primi risultati” ha aggiunto un portavoce della Commissione europea. “In Libia l'unica alternativa per evitare nuove morti nel Mediterraneo è sostenere la Guardia costiera, permettendole di lavorare meglio” ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel e ieri il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha sottolineato di nuovo il rischio che “i combattenti stranieri possano tornare in Libia e da lì in Europa" attraverso le rotte migratorie.
Un motivo in più per indurre Roma a completare senza ambiguità le operazioni di chiusura della rotta libica, chiudendo i porti nazionali alle navi delle Ong e riconsegnando ai libici anche i migranti soccorsi da navi italiane ed europee che attualmente vengono invece sbarcati in Italia. E pazienza se una simile iniziativa complicherà gli accordi elettorali tra il PD ed Emma Bonino. La coerenza paga, specie in termini di sicurezza.