Dall’Etiopia allo Yemen e ritorno
Mentre un flusso di emigranti africani lascia le coste africane diretto in Yemen, un flusso di senso contrario ne riporta migliaia in patria
32.000 emigranti, forse anche di più, sono bloccati in Yemen in condizioni disperate. Sono arrivati quasi tutti dall’Etiopia illegalmente contando di riuscire poi a raggiungere l’Arabia Saudita o altri paesi del Golfo Persico. Non ci sono riusciti e, privi di mezzi per tornare a casa, vivono rinchiusi nei centri di transito allestiti nelle principali città del paese. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha avviato per loro un programma di rimpatrio volontario assistito. Per realizzarlo ha bisogno di aiuto: alla comunità internazionale chiede con urgenza tre milioni di dollari e alle autorità di Yemen ed Etiopia di collaborare ai rimpatri o almeno non di ostacolare le operazioni. Dall’inizio dell’anno 597 emigranti sono già rientrati in patria con cinque voli da Aden e altri 79 partendo da Sana’a. in Etiopia gli emigranti di ritorno grazie al programma di rimpatrio volontario vengono temporaneamente ospitati nel centro di transito dell’Oim dove ricevono cibo e altri generi di prima necessità, servizi di assistenza e di che sostenere le spese di viaggio per raggiungere la destinazione finale. L’Oim inoltre fornisce assistenza medica e psicologica e un servizio di ricerca e ricongiungimento famigliare per i minori non accompagnati che costituiscono oltre il 10 per cento degli emigranti illegali diretti in Yemen. Quelli presi in carico dall’Oim rappresentano però solo una piccola parte degli emigranti illegali in Yemen ansiosi di rientrare in patria. Dal maggio del 2020 si calcola che 18.200 emigranti hanno affrontato il pericoloso viaggio di ritorno via mare dallo Yemen a Gibuti o alla Somalia. Lo hanno fatto ricorrendo agli stessi contrabbandieri di uomini ai quali si erano rivolti per espatriare. Molti sono annegati nel 2021 in seguito al naufragio di imbarcazioni sovraccariche.