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VERGOGNA NAZIONALE

Dalla Sicilia alla Sardegna, i non vaccinati al confino

Da lunedì prossimo, per il Dl 229 del Governo Draghi, i non vaccinati con più di 12 anni non potranno lasciare o raggiungere Sicilia, Sardegna e isole minori su mezzi pubblici neanche per ragioni di salute, lavoro o famiglia. Vietati anche traghetti e navi. Stessa situazione per chi trasporta merci. E le Regioni, finora, non dicono nulla su una discriminazione che ha solo basi politiche e che danneggerà tutti.

Attualità 05_01_2022
Stretto di Messina

Nel 2021 si è prima celebrato il 160° anniversario dell’Unità d’Italia (17 marzo) e poi approvato un decreto che separa - giuridicamente, e non solo - Sicilia, Sardegna e isole minori dal resto del Paese.

La notizia, resa ufficiale con la pubblicazione del Decreto-legge 229 (30 dicembre 2021), è passata nell’indifferenza o compiacenza più totale del sistema mediatico mainstream ed è emersa solo su qualche giornale locale - sardo, siciliano o di isole minori come l’Elba, dove a maggior ragione si rischiano esiti tragici - per via della denuncia di qualche singolo politico. Eppure, è di una gravità che non ha eguali in Paesi che si fregiano di chiamarsi “democrazie”.

L’introduzione da parte del DL 229/2021, con efficacia da lunedì 10 gennaio, del cosiddetto super green pass su tutti i mezzi adibiti al trasporto pubblico/commerciale - come aerei, autobus, treni e perfino navi e traghetti - significa che tra cinque giorni i cittadini non vaccinati contro il Covid di età maggiore ai 12 anni, privi di super green pass o di un (alquanto raro) certificato di esenzione dalla vaccinazione, non potranno né lasciare né raggiungere la Sicilia, la Sardegna e tutte le altre isole. Questo almeno fino alla fine dello “stato di emergenza”, in vigore - dopo l’ennesima proroga - fino al 31 marzo 2022.

Il decreto in questione non prevede nessuna eccezione per motivi di necessità e urgenza, come spostamenti per ragioni di salute, lavoro, famiglia, ritorno alla residenza, approvvigionamento di materie prime, merci e beni necessari (nuovi aumenti?). Niente di niente. Se non sei capace di fare centinaia di chilometri a nuoto (per la Sardegna) o di attraversare Scilla e Cariddi (per la Sicilia), se non hai i soldi per una barca o un jet privati, se il tuo camion non ha i galleggianti, per Draghi e compagni - di sinistra e di destra - puoi perdere il posto di lavoro, i tuoi affetti, la visita o l’operazione in ospedale, insomma: puoi anche tranquillamente crepare. Ovviamente, per supreme “ragioni sanitarie”.

Abbiamo contattato telefonicamente due compagnie di navi e traghetti dedicati a Sardegna e Sicilia e ci hanno confermato che dal 10 gennaio si potrà salire sui loro mezzi solo con il super green pass o il certificato di esenzione, perché il decreto stabilisce questo. Nel pomeriggio di ieri la Nuova Bussola ha anche contattato via Pec i presidenti di Sardegna e Sicilia, Christian Solinas e Nello Musumeci, per sapere se le loro rispettive Giunte stiano facendo qualcosa presso il Governo a difesa dei cittadini e delle regioni da loro guidate, ma finora non abbiamo ricevuto risposta; siamo in attesa anche di una risposta alla Pec inviata al Ministero dei Trasporti sulle intenzioni del Governo.

È chiaro che qui il problema va ben al di là dell’essere favorevoli o no a un tipo di vaccinazione, perché dovrebbe indurre chiunque a chiedersi fino a che punto uno Stato, dopo aver fomentato con l’aiuto dei media la divisione sociale, può opprimere centinaia di migliaia di suoi cittadini - ragazzini over 12, madri e padri di famiglia, anziani - privandoli dei più basilari diritti riconosciuti dalla Costituzione e per di più creando un’ulteriore discriminazione su base geografica.

Secondo l’articolo 16 della Costituzione, la circolazione è libera salvo limiti stabiliti dalla legge «per motivi di sanità o di sicurezza». E aggiunge: «Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche». Ora, le «ragioni sanitarie» citate dal Decreto 229 per proibire i mezzi pubblici ai non vaccinati cadono di fronte alla realtà come un castello di carte al primo soffio di vento. Ciò per una serie di motivi evidenti alla ragion pratica. I vaccini, pur avendo la loro efficacia contro il Covid, non sono esenti da gravi reazioni avverse nel breve periodo (già verificatesi) nonché sul medio-lungo termine (sconosciute); alla luce delle caratteristiche del virus, il rapporto benefici-rischi è per molti capovolto in base ad età e condizioni personali; non fermano la possibilità per i vaccinati di contagiare e contagiarsi. L’ultima, singolare, conferma in ordine di tempo ci viene proprio da una nave, di crociera: l’Msc Grandiosa sbarcata ieri a Genova con circa 150 passeggeri positivi, tutti con super green pass, per precisa politica della stessa Msc.

Riguardo al tema dei decessi e delle ospedalizzazioni dei non vaccinati, la gran parte si sarebbe potuta evitare se a livello innanzitutto governativo si fossero promosse e non demonizzate le terapie domiciliari precoci, lasciate alla buona coscienza di singoli medici che hanno guarito tanti (vedi per esempio qui e qui) e contrapposte artatamente ai vaccini, malgrado le une riguardino appunto il livello della cura e gli altri quello della prevenzione. Quindi, integrabili, se lo si vuole. In più, si sta calpestando la coscienza di molti a cui gli attuali vaccini anti-Covid autorizzati in Italia creano problemi morali, per l’uso di linee cellulari ricavate da bambini abortiti.

Dunque, è evidente che la portata delle restrizioni a danno dei non vaccinati si basa su ragioni prettamente politiche, espressamente escluse dalla Costituzione. Eppure, come dicevamo, l’ulteriore mazzata che riguarda le Isole e i loro abitanti ha fin qui suscitato la reazione solo di qualche politico (tra cui l’europarlamentare Francesca Donato, che ha invitato a scrivere a Solinas e Musumeci per chiedere loro di «difenderci o dimettersi»).

Una mazzata che è stata assestata non solo in sfregio alla Costituzione ma anche nonostante la tanto invocata “Europa”, con il regolamento 953/2021 su certificati Covid e libera circolazione, abbia detto agli Stati membri che «è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate». Di fronte a una barbarie che annienta la persona e mette a rischio istruzione, sicurezza, salute ed economia (come non realizzare che la perdita del lavoro dei non vaccinati avrà ricadute negative sull’Italia intera?) - il tutto per “ragioni sanitarie” - non c’è buonsenso o norma che tenga.
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AGGIORNAMENTO DELLE 16.30 DEL 5/1/2022: Musumeci ha comunicato sulla propria pagina Facebook di aver scritto una lettera a Draghi, chiedendo un correttivo al decreto per il "principio di continuità territoriale tra il territorio della Regione Siciliana e quello del resto dello Stato italiano". Ma in un successivo post, che riporta una sua intervista con Sky Tg24, ha invocato l'obbligo vaccinale. Un colpo al cerchio, uno alla botte.

AGGIORNAMENTO DEL 9/1/2022: Il Ministero della Salute ha introdotto, con un'ordinanza, delle eccezioni limitatamente ai motivi di salute e agli studenti fino alle superiori (e solo fino al 10 febbraio). Continuano le proteste.