DaD, anzi no: povera scuola ancora più nel caos
Ogni giorno che passa, la gigantesca e malconcia nave della scuola italiana è costretta a continui e faticosissimi cambiamenti di rotta. Cambiamenti che richiedono tempo, energie e risorse umane per adattarsi alle follie di un Governo che più che essere interessato alla vera educazione/formazione dei giovani, pare preoccupato di occultare il proprio fallimento, dimostrando ad ogni costo, anche passando sul corpo delle persone, che il vaccino funziona e pertanto va incrementato
La povera scuola italiana naviga nella tempesta. Si sta verificando quanto avevamo previsto alla fine dell'estate e con l'avvio del nuovo anno scolastico, stuzzicati dalle trionfali dichiarazioni del Ministro Bianchi, secondo il quale, grazie al greenpass “Non torneremo più in dad, le scuole saranno sicure”. Già a pochi giorni dall'inizio delle lezioni, infatti, da Nord a Sud aumentavano i casi di studenti positivi al Covid-19 e conseguentemente cresceva il numero delle classi che andavano in didattica a distanza. Con l'avanzare della stagione fredda, poi, il fenomeno ha continuato a lievitare, nonostante il goffo tentativo – quello delle “bolle”- studiato per occultare il problema e dimostrare che greenpass e vaccino stavano svolgendo egregiamente il loro compito.
Arriviamo così ai nostri giorni, ormai a ridosso dell'inverno, in cui, per rilanciare la campagna vaccinale, è stata annunciata la “Quarta ondata”, avanzante sulla cresta della “terribile” variante omicron, che ha riportato in auge lo spettro della didattica a distanza. Dovendo, infatti, sostenere la propaganda sulla inarrestabile diffusione della nuova variante e sulla conseguente necessità di correre ai ripari con la somministrazione della terza dose e l'estensione della campagna vaccinale anche ai bambini in età scolare, i ministeri della Salute e dell’Istruzione avevano deciso che sarebbe bastata una sola persona positiva per mandare in dad l’intera classe. Di conseguenza, avevano stabilito (a meno di un mese dall’approvazione dei nuovi protocolli di sicurezza da usare in caso di contagio nelle classi!) di fare dietrofront e di tornare alle regole dello scorso anno scolastico.
Peccato che, dopo la circolare ministeriale (pubblicata lunedì sera) che ripristinava la didattica a distanza, già il giorno dopo i ministeri della Salute e dell’Istruzione hanno compiuto un nuovo dietrofront, tornando a prevedere la didattica in presenza per le classi anche con tre positivi. A far cambiare idea al Governo si dice che sia stato l’aiuto offerto dall'inossidabile generale Figliuolo, che ha messo a disposizione la struttura commissariale per i tamponi necessari a garantire la continuità scolastica.
Gli alunni infatti potranno tornare in presenza, ma solo dopo aver effettuato un test rapido immediatamente, con un’ulteriore verifica cinque giorni dopo. La circolare veniva dunque annullata «in considerazione della sopravvenuta disponibilità manifestata dalla struttura commissariale» a garantire i test «per la verifica della positività dei soggetti individuati come contatti di una classe/gruppo, da effettuarsi in tempi estremamente rapidi, tali da garantire il controllo dell’infezione».
In conclusione, “abbiamo scherzato”: tamponi per tutti e niente Dad, almeno fino al terzo caso positivo....Troppo grave e umiliante sarebbe stata, dopo le ripetute promesse estive, la figuraccia del ministro Bianchi che rischiava di ricadere su tutto l’esecutivo, tanto più che la circolare di lunedì sera aveva scatenato le ire dei gruppi di studenti, genitori e docenti contrari alle lezioni a distanza.
Così, ogni giorno che passa, la gigantesca e malconcia nave della scuola italiana è costretta a continui e faticosissimi cambiamenti di rotta. Cambiamenti che richiedono tempo, energie e risorse umane per adattarsi alle follie di un Governo che più che essere interessato alla vera educazione/formazione dei giovani, pare preoccupato di occultare il proprio fallimento, dimostrando ad ogni costo, anche passando sul corpo delle persone, che il vaccino funziona e pertanto va incrementato, che il greenpass è uno strumento valido e che senza certi provvedimenti (liberticidi....) saremmo certamente già tutti morti.
Peccato che niente di tutto questo sia vero. Quanto sta accadendo dimostra palesemente che il vaccino non funziona affatto, semplicemente “funzionicchia” e solo per brevi periodi; che l'odioso greenpass non solo è un obbrobrio giuridico e non è utile, ma addirittura si è rivelato controproducente dando ai vaccinati la falsa sicurezza di essere immuni mentre in realtà possono essere contagiati e contagiare a loro volta, facendo così ripartire la diffusione del virus (come ha chiaramente spiegato il prof. Giorlandino, direttore sanitario di Altamedica).
Sullo sfondo, nel disinteresse generale quando non addirittura con un esplicito consenso dei più, avanza l'incomprensibile e illegittimo obbligo vaccinale per tutto il personale della scuola (anche per chi non ha contatto con gli alunni), che andrà a generare ulteriori e gravi disagi a tutto il sistema, oltre a mettere in ginocchio le famiglie di tanti lavoratori che, se decideranno di non cedere al ricatto, resteranno prive dei mezzi di sussistenza. Che cosa potranno mai imparare le nuove generazioni da una simile scuola?