Cresce l’allarme Ebola in Africa occidentale
Le scarse misure di prevenzione adottate rendono molto alto il rischio che il virus si diffonda oltre i confini della Guinea dove i casi confermati sono 14 e quattro i morti
Aumenta in Africa occidentale il rischio che l’epidemia di Ebola in corso in Guinea Conakry dall’inizio di febbraio si diffonda nei paesi confinanti. L’Oms lo definisce “molto alto” ed esprime seria preoccupazione tanto più che i paesi a rischio non dispongono di sistemi sanitari in grado di organizzare delle campagne di vaccinazione. “Ci sono sei paesi confinanti con la Guinea – ha detto il 6 marzo Abdou Salam Gueye, direttore regionale dell’Oms per le emergenze – e abbiamo valutato se fossero pronti ad affrontare l’eventualità di una epidemia. Due non lo sono, uno è al limite e tre sono più o meno pronti”. In definitiva nessuno dei sei paesi è in grado di iniziare una campagna di vaccinazione contro Ebola, ha concluso, aggiungendo che comunque non ci sono al momento dosi di vaccino sufficienti a iniziare una campagna di prevenzione. La Guinea e i paesi vicini tanto meno sono in grado di far fronte a due epidemie: oltre all’Ebola, il Covid-19. Il rappresentate dell’Oms in Guinea, Georges Alfred Ki-Zarbo, ha aggiornato sulla situazione in Guinea al 5 marzo: 18 casi denunciati, 14 confermati, 4 morti, 1.600 persone vaccinate. Al momento sono disponibili 30.000 dosi su un totale globale di mezzo milione. Nel 2014 in Guinea, grosso modo nella stessa regione in cui il virus si è manifestato a febbraio, è scoppiata la più grave epidemia di Ebola per estensione territoriale, diffusasi alla Liberia e alla Sierra Leone, e per numero di morti, oltre 11.000. All’epoca non esisteva ancora un vaccino. I paesi direttamente interessati oggi sono Senegal, Guinea Bissau, Mali, Costa d’Avorio, Sierra Leone e Liberia. Tra gli organismi internazionali che si stanno attivando per far fronte all’emergenza c’è anche l’Organizzazione internazionale per le migrazioni che sta organizzando un piano di interventi per la realizzazione dei quali chiede contributi per otto milioni di dollari. Entro pochi giorni saranno pronti cinque centri sanitari di controllo attorno a Gouécké, la sub prefettura epicentro dell’epidemia, e alle frontiere con la Costa d’Avorio e con la Liberia. Nell’attesa, salvo alcune limitazioni agli spostamenti introdotte a causa del Covid-19, c’è un consistente andirivieni di persone alle frontiere.