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INIZIATIVA

Costituzione "green", oggi un seminario online per capire

Questa sera alle ore 17, Seminario online sulla piattaforma Teams su "Costituzione green - Le conseguenze di una rivoluzione antropologica", organizzato dalla Nuova Bussola Quotidiana insieme all'Università delle Dolomiti.

Creato 22_04_2022

La modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione, recentemente approvata dal Parlamento italiano, cambierà le nostre vite. E non certamente in meglio. È da questa consapevolezza che è nata l’iniziativa congiunta dell’Università delle Dolomiti e del giornale online La Nuova Bussola Quotidiana di un seminario che sarà possibile seguire online stasera dalle 17 alle 19, a questo link, dal titolo «Costituzione “green” – Le conseguenze di una rivoluzione antropologica». Costituzione “green”: infatti le modifiche in questione introducono dei concetti ambientalisti. All’articolo 9, che già prevedeva la tutela del paesaggio oltre che del patrimonio storico e artistico, si aggiunge un comma che afferma che la Repubblica «tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni». Si rimanda inoltre a una legge dello Stato per disciplinare «i modi e le forme di tutela degli animali». L’articolo 41 riguarda invece l’attività economica privata che ora non deve recare danno alla salute e all’ambiente oltre che alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. Inoltre la stessa attività economica pubblica e privata può essere «indirizzata e coordinata» a fini ambientali oltre che sociali. La Nuova Bussola Quotidiana si è già occupata di questa modifica con due articoli, che potete trovare qui e qui.

Perché parliamo di una rivoluzione antropologica? Perché entra nella Costituzione un fondamento del pensiero ecologista, vale a dire l’estromissione dell’uomo quale centro e vertice del Creato, a favore di una concezione secondo cui tutto è subordinato a una presunta salvezza del pianeta. Detto in altri termini: se prima la natura andava tutelata in quanto bene per l’uomo, oggi l’uomo – quindi le sue attività - viene sottomesso a un non meglio definito bene dell’ambiente, che è peraltro stabilito da una ristretta cerchia di tecnici ed esperti, o presunti tali. In questo senso la modifica della Costituzione certifica quella che è una rivoluzione già consolidata, tanto è vero che è stata approvata da Senato e Camera quasi all’unanimità. Detto in altro modo, non esiste forza politica in Italia che esprima non dico un’obiezione, ma neanche un dubbio o una domanda sulla nuova formulazione. Eppure, solo da un punto di vista del profilo costituzionale, questa modifica introduce delle novità e apre dei problemi di cui si occuperà la prima parte del seminario, con gli interventi del professori Daniele Trabucco, Vincenzo Baldini e Maria Cristina Carbone.

Si diceva che la modifica costituzionale accoglie quello che in effetti è entrato nella mentalità comune. Infatti il Parlamento ha già approvato delle leggi che sono figlie di questa rivoluzione antropologica (ad esempio recentemente ci siamo occupati della nuova legge sull’agricoltura biologica) e gli indirizzi di governo (vedi il tema della transizione ecologica ed energetica) vanno esattamente in questa direzione, praticamente senza alcuna resistenza. Ma nello stesso tempo dall’introduzione nella Costituzione di questi princìpi possiamo aspettarci conseguenze molto serie per il nostro sistema economico e sociale. In un paese come l’Italia, dove già l’industria, le infrastrutture, l’agricoltura sono penalizzate in nome dei timori per i danni alla salute e all’ambiente, le conseguenze potrebbero essere devastanti. Nella seconda parte del seminario sposteremo dunque l’attenzione su alcuni temi particolarmente interessati da queste modifiche: l’economia (dottor Maurizio Milano), l’energia (professor Gianluca Alimonti) e la sicurezza alimentare (il professor Luigi Mariani).

Appuntamento dunque questa sera alle ore 17, a questo link sulla piattaforma Teams (per chi non ce l’ha deve scaricare Microsoft Teams).