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Emergenza emigranti

Continuano gli sbarchi di emigranti illegali e gli hotspot siciliani sono al collasso

Il presidente della Regione Sicilia denuncia uno stato di emergenza grave a causa dei continui arrivi via mare e rimprovera il governo di approssimazione, superficialità e impotenza

Migrazioni 22_08_2020

L’agenzia di stampa Agi riportava il 29 luglio la notizia della fuga di decine di emigranti, forse 40, da Villa Sikania, l’ex hotel di Siculiana, in provincia di Agrigento, trasformato in centro accoglienza per richiedenti asilo, chiuso nell’autunno del 2019 e in seguito riaperto nonostante il parere contrario dell’amministrazione comunale e le proteste della popolazione. Come altre strutture viene usato per decongestionare l’hotspot di Lampedusa dove continuano gli sbarchi e che è arrivato a ospitare 1.100 persone, più di dieci volte la sua capienza. Il sindaco di Siculiana, Leonardo Lauricella, si è rivolto al ministro dell’interno Luciana Lamorgese per chiedere provvedimenti tempestivi: “Vista la gravità della situazione – ha scritto il sindaco – appare del tutto evidente che la struttura, che ricade nel centro urbano, non è affatto adeguata ad ospitare tunisini in attesa di rimpatrio, alcuni dei quali, tra l’altro, ai domiciliari per precedenti reati commessi nel territorio nazionale. Pertanto, si chiede un intervento urgente per la destinazione degli stessi in una struttura diversa, al fine di garantire serenità ai siculianesi e non compromettere del tutto la stagione turistica in atto”. A sua volta il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, parlando il 29 luglio al Comitato parlamentare Schengen, ha confermato che gli hotspot di Lampedusa, Messina e Pozzallo “sono inadeguati in queste condizioni che sono rese eccezionali anche dall'emergenza coronavirus. Un quadro che alimenta il rischio di dare vita a focolai di infezione”. Secondo Musumeci nell’isola “tensione sociale e paura crescono giorno dopo giorno”, la situazione è fuori controllo anche se l’arrivo di migliaia di persone via mare era previsto e c’è stato tempo per farvi fronte: “invece ancora oggi si vive alla giornata. L’immagine che il governo dà ai cittadini è di approssimazione, superficialità e impotenza”.