Continua incessante l’esodo in massa dei venezuelani
La crisi economica e sociale senza precedenti che attanaglia il Venezuela spinge ogni giorno migliaia di persone ad abbandonare il paese, ma il governo nega l’evidenza dell’esodo in corso
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Di ritorno in Venezuela dopo il viaggio all’estero che lo ha portato anche a Roma, in visita ad limina, il cardinale Baltasar Porras, arcivescovo di Mérida e amministratore apostolico di Caracas, ha commentato la situazione della popolazione venezuelana, travolta da una crisi economica e sociale senza precedenti. “Non è solo un gruppo quello che va via – ha detto – è una moltitudine. Si tratta di professionisti, gente laureata che ha lavorato per anni nel proprio settore e all'improvviso si vedono costretti ad andare via perché non avranno più neanche la pensione. Spesso finiscono in qualche paese dell'America latina a lavorare in cucina come aiuto cuoco o come cameriere, o altro”. Negli ultimi cinque anni 2,3 milioni di venezuelani hanno lasciato il paese. Si tratta della più grande crisi migratoria verificatasi nell’America del sud in epoca moderna. L’inflazione nei 12 mesi a partire dall’agosto 2017 ha raggiunto il 200.000%. I venezuelani sono dimagriti in media di nove chilogrammi negli ultimi cinque anni. Perciò centinaia di migliaia di venezuelani disperati hanno deciso di emigrare, spesso mettendosi in viaggio a piedi, in cerca di cibo e medicinali. Di loro si prendono cura organismi internazionali – Oim, Croce Rossa, Unhcr… – mentre nessun aiuto arriva dal governo venezuelano. Il presidente Nicolàs Maduro e il suo governo negano che sia in corso un tale esodo, nonostante che lo dimostrino le migliaia di persone che ogni giorno varcano le frontiere e il numero astronomico di case e appartamenti abbandonati.