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LETTERE IN REDAZIONE

Congresso Eucaristico e Olmi

"Ascolto da qualche giorno le notizie alla radio sul Congresso eucaristico. Si parla di povertà, di disoccupazione, e così via. Non sento parlare di altro. Il rischio grandissimo è quello di trasformare l’Eucarestia in un simbolo per parlare di altro..."

Caro direttore,

Ascolto da qualche giorno le notizie alla radio sul Congresso eucaristico. Si parla di povertà, di disoccupazione, e così via. Non sento parlare di altro. Non posso fare a meno di pensare al racconto della moltiplicazione dei pani nel Vangelo di Giovanni. (Cap.6)

Saziati del pane gli uomini vogliono fare Gesù re, e lui fugge sul monte da solo a pregare.
Quanto scende rimprovera la folla: “Voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato e  vi siete saziati. Cercate non il pane che perisce, ma quello che dura  per la vita eterna”.

Il rischio grandissimo è quello di trasformare l’Eucarestia in un simbolo per parlare di altro: dei beni terreni, del cibo che sazia il corpo, non l’anima.

Il processo dovrebbe essere esattamente l’opposto: non l’Eucaristia simbolo del pane terreno, bensì il pane terreno segno del Cibo per la vita eterna.

Su questa strada è inevitabile finire alle conseguenza che ha descritto Ermanno Olmi nel suo ultimo film. La Chiesa senza più Crocifisso né Tabernacolo non serve ad altro che ad accogliere degli extracomunitari e non ha altro da offrire che un rifugio ed una “salvezza” terrena.
La Chiesa non più navicella di Pietro che approda nel porto sicuro della Vita eterna, ma zattera di disperati abbandonati alla deriva del mondo presente.

Il film di Olmi (non l’ho  visto, ho letto degli articoli in internet) non è purtroppo la sola farneticazione di un improbabile"cattolico", ma la visione immaginifica, simbolica di ciò a cui già molto, moltissimo cristianesimo si è già ridotto. E sarà sempre peggio.

Luce Zareschi