Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Agnese da Montepulciano a cura di Ermes Dovico
BEL VEDERE

Com'è profondo il Mediterraneo

Il fascino esercitato dal Mare Nostrum su cinque generazioni di pittori francesi che ce lo rendono in un coro di luci.

Bel Vedere 08_01_2011
Opera d'arte
 Opera d'arte

«Colore cangiante, non sai mai se sia verde o viola, non sai mai se sia azzurro, perché il secondo dopo il riflesso cangiante ha assunto una tinta rosa o grigia». L’osservazione di Van Gogh, riferita alle atmosfere del Mediterraneo, quelle della costa e quelle dell’entroterra provenzale, sintetizza in poche parole la curiosità e il fascino esercitato dal Mare Nostrum su almeno cinque generazioni di pittori francesi che si cimentarono nell’ardua impresa di tradurre in colore quelle stesse luci.  La loro ricerca è ricostruita dalla mostra allestita a Genova che ripercorre l’evoluzione del confronto tra la bellezza di un preciso panorama e uno sguardo artistico desideroso di coglierla e riprodurla su tela.

Attraversare le dieci sale di Palazzo Ducale è come sfogliare un manuale di storia dell’arte: tutti i principali movimenti, succedutisi tra la fine del XVIII e la prima metà del XX secolo, sono documentati, a riprova del fatto che il soggetto “Mediterraneo” ha rappresentato, in questi secoli, un’ imprescindibile e costante presenza. Il visitatore viene accolto, all’ingresso, dai vasti quadri di Vernet e Robert, ancora del tutto settecenteschi poichè solo con Corot e Courbet,  sullo sfondo di un luogo da sempre strettamente connesso alla nozione di antichità, la realtà prende davvero il sopravvento.

Siamo in pieno Ottocento. Di lì a qualche anno, e qualche sala dopo, il tempo del realismo è seguito dalle impressioni di Cézanne, Renoir e Monet,  che inevitabilmente, in molteplici occasioni, hanno avvertito la necessità di esprimere in pittura le suggestioni raccolte durante i loro soggiorni nel sud della Francia. In mostra sono esposti, infatti, i quadri che Cézanne e Renoir dipinsero fianco a fianco nell’estate del 1882 all’Estaque e le tele di Monet a Bordighera e ad Antibes, di qualche anno più tardi. Contemporaneamente anche pittori stranieri restano incantanti da questo paesaggio: a Genova non potevano certamente mancare Van Gogh, che in Provenza dipinge  i suoi  primi salici e i  campi di grano inondati di sole, e il norvegese Munch, che a Nizza per un periodo di convalescenza, tra il 1891 e il 1892, non rimane  indifferente ai riflessi di questa intensa luce e ai suoi colori. Il Post Impressionismo cede il passo ai Fauves, le Belve, rappresentati in mostra da maestri quali Signac, Derain, Braque e Matisse che consegnano, infine, al nuovo secolo appena iniziato visioni ormai moderne, scaturite, sempre e comunque, dalla percezione che l’uomo avverte di sé di fronte alla sconfinata vastità del mare.


MEDITERRANEO. Da Courbet a Monet a Matisse
Genova, Palazzo Ducale
Fino al 1° maggio 2011
Orario:da lunedì a venerdì  9 – 19; sabato e domenica 9 - 20
ingresso: intero € 10; ridotto € 8
info: 0422 429999