Club Santa Chiara: via i fondi statali per Radio Radicale
La spregevole iniziativa dei radicali sull'eutanasia, impone una reazione da parte degli uomini du buon senso. E il Club santa Chiara lancia una sottoscrizione per chiedere al governo che cessi presto il finanziamento pubblico erogato da anni a Radio Radicale.
In merito alla notizia del radicale Marco Cappato che, esultando per i recenti casi di suicidio assistito curati dal partito radicale in Svizzera, annuncia la costituzione in Italia del servizio S.O.S Eutanasia, il presidente del Club santa Chiara, Marco Palmisano, ha diffuso ieri la seguente nota.
La spregevole iniziativa dei radicali pesca in una cultura di morte che col finto pretesto di favorire le libertà personali, viene meno al sacro principio della inviolabilità della vita dal suo concepimento fino alla morte. Un conto è essere liberi e un conto essere padroni - prosegue Palmisano – mentre l’esperienza della vita insegna a chiunque abbia ancora un po’ di ragionevole buon senso che della propria vita nessuno è padrone.
A queste ragioni di carattere umano e morale si aggiungono quelle di carattere civile e sociale per la quali a tutt’oggi, prosegue Palmisano favorire la pratica dell’eutanasia è a tutti gli effetti un reato punito dal nostro codice.
A questo punto, aggiunge la nota, è ora che tutti gli uomini di buona volontà prendano posizione di fronte all’ennesimo affronto alla vita perpetrato dai Radicali. Per questo motivo Marco Palmisano annuncia l’avvio di una campagna di sottoscrizioni firme sulla piattaforma Citizengo.org da presentare al presidente Renzi affinchè cessi al più presto il fin qui troppo tollerato finanziamento pubblico da anni erogato a favore di Radio Radicale pari a 10 milioni di euro/anno.
Che ciascuno abbia le sue idee è lecito, conclude Palmisano, ma che siano i cittadini italiani a dover pagare le campagne di morte dei radicali è davvero troppo e non più tollerabile.