Chiese violate in India e in Pakistan
Nuovi episodi di chiese profanate, di atti vandalici, di ostie e libri sacri disonorati gettano nello sconforto le comunità cristiane e ne accrescono il senso di insicurezza
Notizie di chiese violate arrivano da due paesi asiatici: India e Pakistan. Nello stato indiano di Tamil Nadu due uomini non identificati hanno distrutto la statua di san Sebastiano nella cattedrale cattolica della Santissima Trinità di Ramanathapuram. È successo la sera del 23 gennaio. I vandali, ripresi dalle telecamere, sono arrivati a bordo di una motocicletta, uno di loro ha superato correndo il cancello di ingresso, ha rotto una vetrata, è entrato, ha distrutto la statua e poi è corso via raggiungendo il complice che lo aspettava pronto a ripartire. Il 20 gennaio la comunità cristiana aveva celebrato la festa del santo anche con cerimonie pubbliche ed è possibile che questo abbia disturbato qualcuno, molto probabilmente dei fondamentalisti indù. Di frequente in India vengono denunciati atti di violenza contro cristiani e contro edifici religiosi. Secondo lo United Christian Forum, una organizzazione interconfessionale che l’agenzia Fides a contattato, si tratta tuttavia della punta di un iceberg perché numerosi casi di aggressioni non vengono denunciati e quindi non sono documentati. “È triste – ha detto monsignor Oswald Lewis, vescovo cattolico di Jaipur, commentando il crescente clima di violenza e intimidazione in cui i cristiani sono costretti a vivere – vedere che la comunità cristiana, che offre il proprio servizio nel paese in particolare dedicandosi ai poveri e agli emarginati, è divenuta oggetto di violenze. Inoltre l’inerzia del governo incoraggia i persecutori che rimangono impuniti”. In Pakistan, nello stesso giorno, è stata presa di mira la chiesa di san Camillo de Lellis di Okara, una cittadina della provincia del Punjab. Quattro uomini armati si sono presentati al cancello della struttura verso le 22.30 e, minacciando il guardiano con armi da fuoco, si sono fatti aprire. Una volta dentro lo hanno legato e picchiato e sono entrati in chiesa. Raggiunto il tabernacolo hanno estratto le ostie consacrate, le hanno sparse per terra insieme a alcuni libri sacri e, secondo le parole dei testimoni, li hanno disonorati. Sono poi fuggiti mentre altri guardiani lanciavano l’allarme. Avvisata da un vicino, è arrivata la polizia che ha raccolto testimonianze e constatato i danni, promettendo piena collaborazione.