C'è il rischio di dover celebrare Messe in clandestinità
Il motu proprio che strozza la Messa antica e l'imposizione del Green pass da parte del governo, che potrebbe estendersi alla Chiesa, convergono nello spingere una parte di sacerdoti e di fedeli a organizzare celebrazioni "private". Uno scenario per ora futuribile ma i segnali vanno in quella direzione.
Si profilano i caratteri di un fedele cattolico condannato alla clandestinità. Si tratta di chi somma in sé due elementi non graditi, il desiderio di partecipare alla celebrazione della Messa antica e la decisione di non vaccinarsi. Chi unisce queste due caratteristiche sembra destinato a vivere sotterraneamente. Il motu proprio di Francesco e il Green Pass convergono su questo obiettivo. Agiscono anche separatamente, avendo come bersaglio l’uno gli innamorati del Vetus Ordo Missae e il secondo chi si ostina a non cedere alla burla della vaccinazione. Ma convergono quando l’obiettivo unifica i due caratteri, vuole andare al vecchio rito e nello stesso tempo non vuole vaccinarsi. Lì la situazione diventa esplosiva e intollerabile per il potere politico ed ecclesiastico, in questo caso uniti solidalmente.
Sul primo versante, quello dell'applicazione del motu proprio che limita le celebrazioni della Messa col rito di san Pio V, la partita non è certo già finita ed è difficile prevederne gli sviluppi. Può estendersi la resistenza dei vescovi che giudicano assurdo, inutile e dannoso il provvedimento, si possono trovare vie d’uscita al dettato del motu proprio tra le pieghe del diritto canonico, ci potrebbe essere perfino un aumento, almeno nel breve termine, delle frequentazioni delle Messe Vetus Ordo come reazione all’intervento papale.
È però realistico pensare che, nella gran parte delle diocesi, celebrare in rito antico diventerà più difficile. La maggioranza dei vescovi applicherà alla lettera le disposizioni fintantoché non saranno cambiate, le limitazioni e gli impedimenti aumenteranno fino a porre termine alle esperienze fino ad allora tollerate. Si può pensare che a quel punto alcuni sacerdoti cominceranno a celebrare in privato. Già lo si sta facendo nelle diocesi in cui il rito antico o è impedito o è fortemente boicottato pur essendo formalmente concesso.
Non è da escludere che le celebrazioni private possano attirare non solo coloro che da tempo seguono la Messa in latino, ma anche altri che hanno sempre partecipato a quella di Paolo VI ma che per mille motivi vogliono mettersi dalla parte dei perseguitati. Se l’intento del motu proprio non è la limitazione del rito antico ma è la sua cancellazione entro breve tempo, il problema della Messa clandestina si pone sul tappeto come realistico. In questo caso, però, si farebbe un'esperienza nuova: le catacombe sarebbero volute dal potere ecclesiastico stesso e non da altri.
Sul secondo versante, quello dei vaccini, risulta di enorme gravità la decisione di permettere la partecipazione dei soli vaccinati all’incontro con papa Francesco nella Slovacchia in occasione del suo prossimo viaggio in quella terra previsto per settembre (clicca qui).
Il Green Pass deciso dal governo Draghi nella sua riunione di mercoledì scorso per il momento non è entrato nel merito della partecipazione alle funzioni religiose e allo stato attuale non si sa se ne saranno esentate o meno. Si sa però che dai vescovi non arriveranno grandi pressioni perché questo non avvenga essendo tanta la voglia di essere considerati alla stregua di tutti gli altri, nel medesimo mondo, condizione ritenuta oggi essenziale per essere cristiani autentici.
Oggi il cristiano autentico è colui che si adegua alla normalità della condizione umana, e se questa è malata di Covid non esamina la cosa alla luce della ragione e del Vangelo, ma parte dalla condivisione obbligata di quella situazione esistenziale. Proteggere dal contagio è condizione per essere cristiani, anche se tale urgenza non è motivata da alcuna ragione e, anzi, è imposta.
Anche in questo secondo ambito delle vaccinazioni, allora, si profila all’orizzonte la possibilità di una Messa clandestina, dove andranno i fedeli che, non vaccinati per scelta, non potranno più partecipare alla Messa parrocchiale. Il novus ordo viene così associato all'avvenuta vaccinazione, la celebrazione della Croce e della Resurrezione di Cristo diventano un tutt’uno con l’ordine del mondo deciso dalle autorità politiche.
Le due prospettive si uniscono tra loro. Chi non dovesse più essere accettato in chiesa perché non vaccinato troverebbe una via d’uscita solo in una Messa clandestina alla quale già partecipano coloro che vi sono stati costretti dal motu proprio di Francesco. Gli appartenenti alle due categorie qui riunitisi, davanti al rimprovero di non rispettare le disposizioni canoniche, potranno dire di non essere stati loro ad andarsene nella Messa privata, ma di essere stati cacciati nelle catacombe dal potere ecclesiastico e dal potere politico.
So bene che le considerazioni di questo articolo possono apparire di fanta-raligione e di fanta-politica. Ed infatti un po’ lo sono. Non è certo che si arrivi alla situazione qui descritta, ma i sintomi ci sono tutti e le volontà finora espresse sostengono la previsione che, anche se non è certa, corre ugualmente il rischio di venire confermata nella realtà.