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C'è bacio e bacio nell'iperspazio woke al contrario

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Cronache dal mondo woke popolato da omini arcobaleno: sanzionato il ciclista che ha baciato la moglie al Tour de France, premiato invece quello lesbo della judoka Bellandi. 

Attualità 06_08_2024

C’è bacio e bacio. Il primo bacio a cui ci riferiamo è stato dato dal ciclista francese Julien Bernard alla moglie. Le quattro labbra si sono incontrate durante la cronometro Gevrey-Chambertin della settima tappa del Tour de France. Bernard si è fermato un attimo ed ha baciato la moglie che teneva in braccio il figlio, mentre intorno a lui i tifosi gli facevano gran festa. Bernard ha poi tagliato il traguardo con un distacco di 3'11" dal vincitore Remco Evenepoel.

L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI), con sede in Svizzera, però deve essere poco incline al romanticismo dato che ha comminato una sanzione pecuniaria al ciclista di 200 franchi. Quell’effusione è stata giudicata non consona, non appropriata ai valori sportivi incarnati dall’UCI. Da campione la risposta del campione: «Scusami Uci per aver danneggiato l'immagine dello sport, ma sarei felice di pagare 200 franchi ogni giorno per vivere momenti come questi».

Secondo bacio. Giovedì scorso la judoka Alice Bellandi ha vinto la medaglia d’oro battendo l’israeliana Inbar Lanir. Terminato l’incontro è andata subito ad abbracciare la compagna Jasmine Martin, 23enne judoka sudrafricana, e poi l’ha baciata. Intervistata dalla Gazzetta dello Sport ha alzato il ditino: «Non vedo perché qualcuno continui a scandalizzarsi: se aveste vinto un oro, chi avreste baciato prima degli altri?». In questo caso la riprovazione è al rovescio: acuto biasimo verso tutti coloro che non si sdilinquiscono per l’incontro di labbra di pari sesso. La Bellandi è stata premiata sul podio e dai media. Nessuna ammenda, se non quella chiesta in danno di coloro i quali ancor indugiano in un mondo fatto di maschi e femmine che si cercano a vicenda.

Quando la Terra girava ancora intorno all’asse del buon senso, il bacio saffico suscitava moti di vergogna. Ora che il nostro pianeta è uscito fuori orbita e si sta perdendo nell’iper spazio woke dove sono presenti solo pianeti popolati da tanti omini arcobaleno, è il bacio tra portatori di cromosomi diversi a suscitare scandalo.

E non potrebbe che andare così. In spregio alle anime belle e imbelli che sono in stato dialogante permanente, la verità non può coabitare con i gusti sessuali onnivori, il giusto con i diritti civili, il ragionevole con le variopinte ambizioni LGBT. O dentro gli uni e fuori gli altri o viceversa. Il bacio della judoka esclude quello del ciclista, perché si sa: il bacio cattivo scaccia quello buono. Non ci sono due pesi e due misure, ma i pesi e le misure sono le medesime. Il pensiero unico è dunque esito inevitabile di una lotta per la sopravvivenza darwiniana. I più forti attualmente sono i diversamente maschi che si vestono con parrucche e paillettes; i transfrontalieri del sesso; i sodomizzatori delle opere di Leonardo; chi ha inteso alla lettera la locuzione “ogni simile ama il suo simile”; i medici che hanno preso i bambini per mutanti sessuali; i politici che non scrivono leggi, ma opere di fantascienza; gli influencer che macinano stereotipi; le carnascialesche associazioni che fanno incursione nelle scuole e non fanno prigionieri.

«Con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Oggi capiamo che queste parole di Gesù non erano rivolte solo a Giuda, ma a tutto il nostro consesso umano, ad interi popoli e nazioni che tradiscono il piano di Dio manco per trenta denari. La salvezza? O andiamo tutti in Malesia – dove ad un band inglese è stato chiesto di pagare 2,4 milioni di dollari per un bacio omo scambiato sul palco tra due componenti del gruppo – oppure insceniamo clamorose forme di protesta attiva: che i sopravvissuti e coraggiosi etero, ormai apolidi in questo mondo, inizino a baciarsi castamente in pubblico. Il decoro ringrazierà.