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Diritti e rovesci

Canada, multato per aver usato pronomi "sbagliati"

Canada. Condanna di 30mila dollari per un ristoratore perchè non si rivolgeva ad una dipendente trans con pronomi non binari: "i pronomi sono una parte fondamentale dell'identità di una persona”.

Gender Watch 16_10_2021

Canada. Condanna di 30mila dollari per un ristoratore perchè non si rivolgeva ad una dipendente trans con pronomi non binari, ossia occorreva rivolgersi a lei non usando nè i pronomi femminili nè quelli maschili, ma usando il “loro” che è di genere grammaticale neutro.

Il giudice ha così motivato la sentenza: i dipendenti “hanno il diritto a un posto di lavoro libero da discriminazioni. I dipendenti trans hanno diritto al riconoscimento e al rispetto della loro identità ed espressione di genere. Questo inizia con l'uso corretto dei loro nomi e pronomi. Come il nome – ha affermato il tribunale - i pronomi sono una parte fondamentale dell'identità di una persona”.

Lo scrittore canadese Tanner Hnidey ha così commentato la sentenza: questa decisione è “un rifiuto della verità oggettiva e un'inquietante restrizione della libertà di parola. Una cosa è che una persona pensi di essere un genere diverso da quello che è in realtà. Una cosa è che un uomo creda di essere plurale quando in realtà è singolare. Un'altra cosa è costringerci a credere ciò che un altro crede; costringerci a dire ciò che altri vogliono che noi diciamo. E questo è precisamente ciò che il tribunale dei diritti umani ha stabilito. Siamo ad un punto della storia – ha affermato - in cui non solo di nega la realtà oggettiva e naturale, ma si pretende che chiunque credi e affermi le menzogne desiderate da altri. L’unica libertà rimasta in Canada è quella di omologarsi”.