Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Cecilia a cura di Ermes Dovico
VIENNA

Biden sdogana l'Iran. Che però aiuterà la Russia

Sulla scia dell'amministrazione Obama, anche Biden sdogana l'Iran cercando di rientrare nell'accordo sul nucleare. Ma in questo modo apre una scappatoia alla Russia che, tramite l'Iran, troverà un modo per aggirare le sanzioni. Rimuovendo le Guardie Rivoluzionarie dalla lista nera, poi, c'è il rischio che riprendano le guerre per procura.

Esteri 26_03_2022
Iran, reattore di ricerca

L’Amministrazione Obama promosse un progressivo ravvicinamento a Teheran che si è poi concretizzato nella promozione di un’apertura internazionale al governo degli Ayatollah. Mossa che è costata non poco agli Usa perché ha alienato le simpatie di storici alleati come Arabia Saudita e Israele, permettendo alla Russia di interporsi quale potenza di riferimento in quel quadrante geopolitico. 

La proliferazione nucleare è servita agli Ayatollah quale arma di ricatto internazionale, utile a ottenere obiettivi non di tipo militare, ma politico-economico: minacciare il mondo con un’arma nucleare è uno strumento molto efficace per attirare attenzione. E, nel frattempo, c’è stato anche l’arrivo alla presidenza iraniana di Ebrahim Raisi, che deve mantenere fede alla promessa di un’agenda politica più dura con l’Occidente.

E oggi? Oggi il principale interlocutore di Biden per l’accordo sul nucleare iraniano è Mosca. Il Washington Free Beacon ha pubblicato  pochi giorni fa, un documento politico che spiega come il nuovo accordo nucleare creerà un “trampolino di evasione delle sanzioni” per Putin. Rosatom, la principale compagnia energetica russa, ha un contratto da 10 miliardi di dollari con l'organizzazione iraniana per espandere la centrale nucleare Bushehr di Teheran. L'amministrazione Biden ha confermato che il nuovo accordo nucleare farà in modo che la Russia possa mantenere questo contratto. “Ovviamente, non sanzioneremo la partecipazione russa a progetti nucleari che fanno parte della ripresa della piena attuazione del JCPOA”, ha fatto sapere il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price

Gabriel Noronha, ex consigliere speciale del Dipartimento di Stato per l’Iran sotto il Segretario di Stato Mike Pompeo, ha spiegato come la Russia sta ricevendo chiaramente un’ancora di salvezza finanziaria attraverso l’accordo nucleare, minando gli sforzi internazionali di isolare Mosca. Nel 2020, l’Iran doveva alla Russia 500 milioni di dollari per il lavoro svolto in passato sul programma nucleare del Paese. La Russia non ha potuto, però, ricevere quei soldi per via delle sanzioni dell’amministrazione Trump che ostacolavano Teheran nell’accedere ai fondi tenuti nelle banche giapponesi e sudcoreane. Sanzioni che Biden, ora, sta per cassare.

Il cortocircuito è evidente. L’Iran, inoltre, è strettamente legato a Siria e Russia, tant’è che sosterrà Mosca contro le sanzioni occidentali. Intanto, per far fronte al caro energia, Biden sta considerando anche di allentare la pressione sul Venezuela, regime che, a sua volta, ha dato il proprio benestare alla “missione speciale” russa in Ucraina. Come non va dimenticato che Pechino, negli ultimi anni, ha effettuato importanti investimenti in Venezuela, e nel 2021, ha siglato un accordo di cooperazione di 25 anni con l’Iran. 

Biden non solo sta rendendo inefficaci le sanzioni occidentali, che egli stesso ha guidato contro la Russia, ma sta anche favorendo il costituirsi di un nuovo asse pericoloso. Sta riuscendo a portare a termine un’impresa incredibile:  aiutare l’Iran a diventare potenza nucleare a tutti gli effetti e aiutare la Russia ad arricchirsi aiutandoli a farlo. Israele, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti sono su tutte le furie. E le tensioni con i due stati del Golfo sono evidenti nel recente rifiuto di un confronto con Biden per discutere della crisi energetica globale.

Negli ultimi giorni, inoltre, il ministero degli Esteri di Riad ha smentito la notizia secondo cui il segretario di Stato americano Tony Blinken visiterà l’Arabia Saudita nel prossimo futuro. Il Wall Street Journal ha poi rivelato che i sauditi starebbero trattando con i cinesi per vendere loro petrolio in yuan anziché in dollari.

Ma l’accordo sul nucleare passa anche per i Pasdaran: Biden sta considerando di rimuovere i Guardiani della rivoluzione islamica dalla lista delle organizzazioni terroristiche. Però è attraverso di essi che Teheran finanzia e fornisce armamenti a Hezbollah, Hamas e Houthi per alimentare le sue guerre per procura contro i nemici regionali, Israele e Arabia Saudita.