Basta sostenere al Sarraj in Libia, è contro i nostri interessi
Una manifestazione in Piazza Montecitorio per chiedere la fine del sostegno italiano al governo di Al Sarraj, in Libia. Un governo sostenuto da milizie islamiste, dominato dai Fratelli Musulmani, che a più riprese ha anche minacciato direttamente l'Italia, è contrario al nostro interesse nazionale.
Libia, l'Italia si schieri contro il governo dei Fratelli Musulmani che tiene in stato di guerra Tripoli e il resto del Paese. Per questo, nella manifestazione che si è tenuta ieri, a Piazza Montecitorio, si è chiesto al Parlamento di fare pressioni su Palazzo Chigi affinché adottasse un significativo cambiamento di linea nella crisi libica. Non è infatti nell'interesse dell'Italia continuare a supportare il cosiddetto Governo di Accordo Nazionale (Gna) presieduto da Fayez Al Sarraj, espressione delle milizie dei Fratelli Musulmani finanziate dal Qatar degli emiri Al Thani e dalla Turchia di Erdogan.
Al Sarraj ha criticato nei giorni scorsi l'Inviato speciale dell'Onu, Ghassan Salamé, per aver denunciato le milizie estremiste che appoggiano il Gna in un rapporto al Consiglio di Sicurezza. La rimozione di Salamé dal suo incarico è stata espressamente richiesta dal Gran Mufti di Tripoli, Sadiq Al Ghariani, esponente dei Fratelli Musulmani già accusato per i suoi legami con il Qatar e il terrorismo. Oltretutto, è stato lo stesso Al Sarraj ad ammettere di ricevere armi da Qatar e Turchia, paesi definiti “amici”, in violazione dell'embargo stabilito dal Consiglio di Sicurezza.
È pertanto una gravissima contraddizione che l'Onu continui a riconoscere il Gna come il governo ufficiale della Libia. Una contraddizione che si estende anche all’Italia, che ha ricevuto ripetute minacce dal Gna. Al Sarraj ha più volte lasciato intendere che avrebbe fatto partire centinaia di migliaia di migranti dalle coste libiche se il governo Conte avesse cessato di appoggiarlo. Inoltre, il vice presidente del Gna, Ahmed Maitig, ha affermato che migliaia di terroristi dell'Isis attualmente detenuti nelle carceri libiche avrebbero potuto raggiungere l'Italia.
Perché allora il Governo Conte non assume la guida della comunità internazionale nel dire basta ai ricatti del Gna dei Fratelli Musulmani e di Al Sarraj? L'Italia teme forse le minacce della Fratellanza libica? È per paura di attacchi terroristici che l'Italia continua a chiudere gli occhi di fronte all'avanzata del fondamentalismo dei Fratelli Musulmani all'interno del suo stesso territorio? Il riferimento è alle moschee, alle associazioni culturali, agli imam e ai militanti dei Fratelli Musulmani che svolgono attività di proselitismo e radicalizzazione in Italia grazie ai finanziamenti ricevuti dal Qatar, come documentato nel libro inchiesta Qatar Papers.
Malgrado il fallimento della Primavera Araba, i Fratelli Musulmani continuano a destabilizzare il Nord Africa attraverso il terrorismo e con il supporto di Qatar e Turchia. Ma dall'Egitto alla Libia fino all'Italia, il passo è breve. Il Gna a Tripoli è la testa di ponte della Fratellanza verso il territorio italiano e con la manifestazione di ieri si è chiesto al Parlamento e al Governo di rifiutare ogni compromesso con il fondamentalismo sia in politica interna che in politica estera. Basta accordi con i Fratelli Musulmani.