Baci Perugina con il codice QR, l’antitesi del romanticismo
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L’edizione speciale per San Valentino dei Baci Perugina prevede la sostituzione del famoso cartiglio con un Codice QR. Inquadrandolo, si potrà ascoltare una voce registrata. Una trovata marketing che anestetizza i sensi e snatura un rito perfetto...
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Immaginatevi il giovane Werther, i cui dolori furono ben descritti da Goethe, inviare all’amata Lotte, prima di togliersi la vita, non una lettera d’addio, bensì un QR Code d’addio. Per i nativi analogici: il QR Code è quel quadrato composto da tanti quadratini bianchi e neri che ormai compare dovunque, dai prodotti al supermercato ai menù nei ristoranti, dalle istruzioni su apparecchi elettronici alle pubblicità. Con un’apposita app presente in tutti i telefonini lo si inquadra e il QR Code rimanda a contenuti multimediali.
Torniamo a Werther: Lotte riceve il QR Code, lo inquadra con il suo smartphone e sente una voce robotizzata che le illustra le pene dell’inferno che il giovane innamorato prova per lei. Più che essere tragica la fine di Werther, il quale poi si sparerà ad una tempia, è tragica la modalità di trasmettere questo suo testamento amoroso.
Perché simile e bizzarra premessa? L’edizione speciale per San Valentino dei Baci Perugina prevede l’eliminazione del famoso cartiglio in cui sono impresse frasi d’amore di autori celebri o anonimi, per sostituirlo con un QR Code. Lo inquadrate e sul vostro telefonino comparirà una delle venti frasi selezionate per questa zuccherosa ricorrenza, frasi che saranno recitate da una voce atona simile a quella di Alexa. La trovata marketing si chiama in modo sinestetico Senti l’Amore.
Quella leggera scossa all’epidermide, che avete appena sentito a leggere tutto ciò, ha comunicato alle vostre sinapsi il seguente semplice, ma autentico pensiero: questo è l’omicidio dell’amore commesso proprio nel giorno di San Valentino, è l’antitesi del romanticismo, di quel romanticismo a forma di cuore che, più che essere incarnato, è “impralinato” in modo paradigmatico dai Baci Perugina. Così naif e scontato che noi tutti ogni tanto ne abbiamo bisogno, perché semplice, comprensibile e confortante.
L’amore dei Baci è fatto di carta, anzi di cartigli, da prendere tra le dita e poi da riporre nel portafogli come ricordo di chi ci ha donato quel bacio, dolce di cioccolato, dolce di labbra altrui. Il QR Code è allora l’anestesia dei sensi, è l’obitorio della passione, è l’omologazione di un piccolo momento che invece nella stropicciatura di quel bigliettino dovrebbe essere unico. Noi – e in specie gli amanti il cui volume cresce a dismisura – siamo esseri a tre dimensioni e il virtuale ci appiattisce, ci appiattisce sul liscio schermo di uno smartphone. La dolcezza del Bacio nulla c’entra con l’insipidità di quel quadrato bianco e nero.
E inoltre questa trovata, in cui una voce registrata legge al posto dell’amato o dell’amante, è un insulto all’immaginario collettivo fatto di carta argentata con mille stelle impresse. Il cartiglio a scritte blu su sfondo trasparente – rigorosamente in due lingue per suggerire che l’amore è la lingua universale dell’uomo – è sempre stato letto con il cuore che a volte si serviva delle labbra solo per sussurrarlo. Non c’è posto per un terzo quando si scarta il Bacio. In quel momento ci sono solo Romeo e Giulietta. Non c’è posto per Alexa.
In aggiunta, quel pizzino ha il sapore di cose segrete, di confidenze da tenere celate agli occhi e alle orecchie dei più perché preziose. Invece la Perugina invita a condividere l’aforisma amoroso con altri. Ma questo è il preludio del poliamore. Il messaggio passando di mano in mano, di orecchio in orecchio si svaluta, si svilisce. Se è di tutti non è più solo tuo e mio. Non è più nostro.
Certe cose, poi, non si innovano perché sono perfette così. Perché l’innovazione contrasta con la loro natura e quindi le snatura. Da quasi cent’anni quei bigliettini, quasi degli oroscopi per gli innamorati, accompagnano la loro pralina e con essa due mani e due sguardi che s’intrecciano. È un rito, quello dello scartare e leggere mentre si assapora il dolcetto, che si è ripetuto milioni di volte e il rito ha la caratteristica di consolidarsi ogni volta che viene eseguito. Non può essere sostituito. Se questo avviene si perde il senso intimo e ultimo di quello che il rito vuole esprimere. In breve: il QR Code non c’entra nulla con i Baci Perugina. C’entra con la digitalizzazione, la sperimentazione, l’innovazione, tutte cose buone, ma non buone come il Bacio. Provate voi, oggi, invece di scambiarvi un bacio labiale a darvi un QR Code digitale.
Togliere il cartiglio ai Baci e sostituirlo con un codice è come togliere la pipa al commissario Maigret e mettergli in bocca una sigaretta elettronica, togliere il cavallo bianco a Napoleone e farlo accomodare in una bianca auto elettrica, togliere la barca a remi di Caronte e sostituirla con una a motore. Il QR Code sarà più performante e più durevole, ma per paradosso è meno perfetto del cartiglio perché meno evocativo, meno suggestivo e più arido e asettico. Non dobbiamo curare la gobba di Leopardi o la cecità di Omero o la sordità di Beethoven e nemmeno la gelosia di Otello e la pavidità di don Abbondio. Lasciateci in mano quel frammento di tenerezza che nella sua fragilità e precarietà è così umano e così, per fortuna, poco post-umano.
Ma non ne facciamo un dramma. Il rimedio è semplice. A San Valentino regalate i Baci classici, non quelli dell’edizione speciale, quelli dei diversamente Baci.