Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
L’ANNUNCIATA

Ave Maria, anche la musica la riconosce Beata

La preghiera dell’Ave Maria è stata musicata milioni di volte. Nel Rinascimento ne sono state composte molte versioni, tra cui famosa è quella del compositore spagnolo de Victoria. Notevoli anche melodie più recenti, come quelle composte da Lorenzo Perosi e Domenico Bartolucci, che perpetuano, anche in musica, la profezia del Magnificat.

Cultura 25_03_2021

Tutti noi siamo familiari con la preghiera dell’Ave Maria, alcuni la recitano ogni giorno come preghiera serale o mattutina o nel Rosario. È anche noto che questa preghiera è stata musicata milioni di volte e vale la pena di presentare alcune di queste versioni in modo che chiunque possa andarle a cercare.

Cominciamo con l’Ave Maria in canto gregoriano. Ci sono varie versioni: l’offertorio che presenta le parole dell’arcangelo Gabriele in modo melismatico ed enfatizzando la ricchezza semantica di ogni parola e poi abbiamo l’antifona in tono semplice, facile da cantare e veramente alla portata di ogni assemblea educata al canto liturgico.

Nel Rinascimento si sono composte tante versioni dell’Ave Maria ma si può dire che la più nota ai nostri giorni è l’Ave Maria del compositore spagnolo Tomás Luis de Victoria, attivo a Roma per gran parte della sua vita. Questa Ave Maria alterna delicati contrappunti a momenti in cui il testo viene declamato in omoritmia dal coro. È un mottetto certamente tra i favoriti dei nostri cori contemporanei e lo si può trovare nei repertori corali in giro per il mondo.

Venendo più vicino ai nostri tempi abbiamo don Lorenzo Perosi, insigne compositore di cui sono conosciute almeno due Ave Maria, una per coro a quattro voci dispari per il coro della Cappella Sistina, e una a due voci pari e organo. Quest’ultima, di facile esecuzione, è ancora estremamente popolare, specie in cori giovanili o con pochi mezzi a disposizione. Un allievo di Perosi era il famoso maestro di coro Bonaventura Somma, anche lui autore di varie Ave Maria che hanno conosciuto un certo successo tra i cori. Ne ricordo una in mi bemolle maggiore per coro a voci miste e organo, con un bel linguaggio cromatico svolto in modo molto elegante, un pezzo di sicuro effetto.

Successore di Perosi alla Cappella Sistina fu Domenico Bartolucci (poi cardinale), il quale anche compose tante Ave Maria. Di Bartolucci si può ricordare innanzitutto quella che troviamo nel suo secondo libro dei mottetti per solo, coro all’unisono e organo, un brano di dolcezza ineffabile che si caratterizza per l’elegantissima scrittura organistica e per la bellezza delle melodie.

Insomma, è proprio vero che tutte le generazioni, come predetto nel Magnificat, hanno chiamato Beata la Vergine Maria. Queste presentate sopra sono solo alcuni esempi che spero possano spingere alla ricerca anche di altre versioni di questa preghiera immortale.