Attentato a una chiesa siro-ortodossa
È stato rivendicato dall’Isis l’attentato realizzato a Qamishli con una autobomba contro la chiesa siro-ortodossa dedicata alla Vergine Maria
L’11 luglio in Siria, nella città nord orientale di Qamishli, vicina al confine con la Turchia e capitale della autoproclamata regione autonoma del Nord e Nord-Est, una chiesa siro-ortodossa dedicata alla Vergine Maria è stata danneggiata, per fortuna in maniera non grave, da un attacco terroristico. Gli attentatori si sono serviti di una autobomba che hanno fatto esplodere nel tardo pomeriggio all’esterno dell’edificio situato nella parte cristiana della città mentre, finita una cerimonia, i fedeli stavano uscendo. 10, forse 11 persone sono rimaste ferite, tre delle quali a quanto pare gravemente. L’attentato è stato rivendicato dallo Stato Islamico. Nelle ultime settimane altre chiese sono state attaccate nella città di Hasakah, capoluogo dell’omonima provincia, e nella regione di Khabur. Nella provincia di Hasakah gli attacchi rivendicati dall’Isis si sono moltiplicati di recente, mentre fino a poco fa la zona, al confine settentrionale del paese, era relativamente sicura. Qamishli è quasi tutta controllata da milizie curde, ma il quartiere cristiano è sotto il controllo del governo siriano. In questi anni la comunità cristiana è stata più volte oggetto di attacchi terroristici. Secondo l’organizzazione non governativa statunitense International Christian Concern, la comunità cristiana di Qamishli è più consistente che nella maggior parte delle altre città siriane e convive pacificamente con la comunità araba e con la maggioranza curda.