Asia Bibi. Un appello del marito
La Chiesa pachistana consiglia ai fedeli di evitare discorsi sulla religione al lavoro e tra amici. Il marito di Asia rivolge a Usa e Gran Bretagna una disperata richiesta di aiuto
La Chiesa cattolica del Pakistan ha chiesto ai fedeli cristiani di evitare commenti contro l’Islam soprattutto sui social media. Domenica 4 novembre il rettore della cattedrale del Sacro Cuore di Lahore, padre Inayat Bernard, ha concluso la messa dicendo: “non commentate o mettete ‘mi piace’ o condividete nessun post sulle altre religioni. Abbiamo appena sofferto un doloroso tormento. Non lasciatevi coinvolgere in discussioni sulla religione al lavoro o con i vostri amici. Rispettate gli altri, promuovete la pace e l’armonia. Abbiate un ruolo positivo e rimanete saldi nella vostra fede”. L’esortazione dà la misura della minaccia che ancora incombe sui cristiani, anche adesso che, dopo l’accordo con il governo che prolunga la prigionia di Asia Bibi nonostante l’assoluzione e le impedisce di lasciare il paese dove tanti la vogliono morta, i radicali islamici hanno sospeso le proteste violente dei giorni scorsi. Durante le funzioni domenicali le forze dell’ordine hanno protetto le chiese per evitare incidenti. L’agenzia di stampa AsiaNews riferisce che diverse chiese contattate hanno rifiutato di rilasciare commenti sulla vicenda. Il marito di Asia Bibi, Ashiq Masih, ha diffuso nelle scorse ore un video, di cui AsiaNews ha ricevuto copia, in cui chiede aiuto al premier britannico e al presidente degli Stati Uniti: “noi siamo in difficoltà. Per favore, aiutate le nostre famiglie. Saremo grati per la vostra gentilezza, non vediamo l’ora di recarci in un posto sicuro”.