Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Felice di Nola a cura di Ermes Dovico
Fama di santità

Aperta la causa di suor Clare Crockett, nuova stella di Dio

Ascolta la versione audio dell'articolo

Proclamata serva di Dio la religiosa nordirlandese ed ex attrice, morta a 33 anni, la cui vita sta ispirando e restituendo speranza a innumerevoli persone. La postulatrice: testimonianze «da più di 50 Paesi», dov’è già diffusa la sua fama di santità.

Ecclesia 14_01_2025 English

Domenica 12 gennaio, nella cattedrale di Alcalá de Henares (Spagna), è stata aperta solennemente la causa di beatificazione di suor Clare Crockett (14 novembre 1982 -16 aprile 2016). La giovane nordirlandese, appartenente alle Serve del Focolare della Madre e vittima del tremendo terremoto che colpì l’Ecuador il 16 aprile di nove anni fa, gode perciò adesso del titolo di serva di Dio.

A presiedere la cerimonia il vescovo Antonio Prieto Lucena, alla cui diocesi è stata concessa la competenza sulla causa, dopo il benestare dell’arcidiocesi ecuadoregna di Portoviejo (sul cui territorio è avvenuta la morte della religiosa) e del Dicastero per le Cause dei Santi. Come ha spiegato il vescovo di Alcalá, il tribunale eletto per studiare la causa a livello diocesano avrà adesso il compito di «indagare approfonditamente la vita, le virtù, la fama di santità e le grazie e i favori ricevuti per intercessione di suor Clare, per provare l’eroicità delle sue virtù».

Se le virtù eroiche saranno provate, suor Clare potrà essere proclamata venerabile, passo che precede l’eventuale beatificazione (per la quale servirà poi il riconoscimento di un miracolo per sua intercessione) e canonizzazione (per la quale è richiesto, in via ordinaria, un secondo miracolo). Queste, in breve, le tappe fondamentali prima che suor Chiara Maria della Trinità e del Cuore di Maria – secondo il suo nome in religione completo e italianizzato – possa essere dichiarata santa.

In attesa che la Chiesa cattolica studi la causa con la dovuta prudenza, la fama di santità di suor Clare è già diffusa in mezzo mondo. E dalle testimonianze emerge come Gesù stia continuando a servirsi di questa sua sposa come uno strumento prediletto del suo piano di salvezza. «La sua gioia traboccante ha condotto molte anime, soprattutto di giovani, a scoprire che la vera felicità si trova unicamente in Dio. La sua coerenza di vita e la sua totale dedizione nei diversi apostolati che ha svolto in Spagna, negli Stati Uniti e in Ecuador sono riusciti a trasmettere il messaggio che solo Dio può saziare il cuore dell’uomo quando questi si dona completamente a Lui senza negargli nulla», ha dichiarato domenica in cattedrale la postulatrice suor Kristen Gardner, consorella di suor Clare, chiedendo formalmente l’apertura della causa.

Suor Kristen ha ricordato che i familiari di suor Clare hanno voluto seppellire la figlia nella sua città natale, Derry, in Irlanda del Nord. All’inizio le Serve del Focolare credevano che la loro consorella avesse la speciale missione di evangelizzare, dal Paradiso, la sua nazione d’origine. Ma presto hanno scoperto che quella di suor Clare è una missione molto più ampia, come attestano i messaggi e le email che la sua famiglia religiosa ha ricevuto «da più di 50 Paesi». Le testimonianze sono delle più varie. «Anime disperate, sull’orlo del suicidio, hanno recuperato la speranza; studenti universitari, persi nel vizio, hanno ricevuto la forza di tornare al Signore; cattolici tiepidi hanno recuperato il desiderio di essere santi», ha sintetizzato la postulatrice. Ragazzi e ragazze si sono sentiti ispirati a decidersi per la vita consacrata. Inoltre, «innumerevoli seminaristi e religiosi hanno detto che suor Clare ha salvato la loro vocazione, proprio quando pensavano di non avere altra scelta che voltare le spalle a Dio». Sempre suor Kristen ha spiegato che una nota comune di queste testimonianze è il fatto che «molti descrivono suor Clare come una loro amica, anche senza averla conosciuta». Ci sono pure testimonianze di grazie a livello corporale; persone che «parlano di miracoli» e che «ricorrono a suor Clare nei loro bisogni e si sentono ascoltate. Chiedono reliquie e che sia proclamata santa».

Una richiesta – ribadita appunto nella solenne cerimonia di domenica 12 gennaio – che era umanamente impensabile appena 25 anni fa, quando Clare Crockett (di cui la Bussola ha già scritto) era ancora un’adolescente che sognava di diventare un’attrice di Hollywood. Aveva tutte le carte in regola per riuscirci: talento, simpatia, fascino, una carriera già ben avviata in TV e a teatro, un manager. Una brillante figlia del nostro tempo, si potrebbe dire, che dopo i primi sacramenti aveva abbandonato la pratica religiosa.

Poi era giunto il 21 aprile 2000, Venerdì Santo, quando l’allora diciassettenne si trovava da qualche giorno in Spagna per un pellegrinaggio, a cui era stata coinvolta – “incastrata” da una sua amica – senza che ne avesse alcuna voglia. Quel Venerdì Santo la nostra Clare, che era solita restare fuori e fumare, entrò in cappella solo dopo essere stata sollecitata a farlo. Al momento dell’adorazione della croce, anche lei si alzò, si mise in fila verso il presbiterio e diede un bacio al chiodo che trafiggeva i piedi di Gesù. A liturgia conclusa, una suora la trovò in lacrime: «Egli è morto per me. Mi ama!… Perché nessuno me l’ha detto prima?».

Al ritorno in Irlanda del Nord, Clare avrebbe avuto ancora delle ricadute nel suo stile di vita precedente, fatto di disordine sessuale e alcol, a cui aggiunse il fumo di droghe. Una notte, mentre si trovava nel bagno di una discoteca, sul punto di vomitare per il troppo alcol, sentì il Signore dirle dentro di sé: «Perché Mi continui a ferire?». Fu la svolta definitiva, che le fece comprendere il male che stava facendo e come stesse sprecando la sua vita. La chiamata di Gesù a consacrarsi a Lui fu talmente forte che nulla poterono le tentazioni, le promesse del suo manager, le suppliche dei familiari. L’11 agosto 2001, festa della santa di cui porta il nome, Clare entrò come postulante tra le Serve del Focolare della Madre.

Da lì in poi, la sua vita è stata un crescendo di donazione a Dio e agli altri, nei vari luoghi in cui fu destinata. Da vera sposa del Crocifisso, un anno prima di morire, in un’email a padre Rafael Alonso, fondatore delle Serve del Focolare, scriveva: «Anche se il Venerdì Santo è un giorno triste, non so spiegare la gioia e il desiderio entusiasta che ho di soffrire per il Signore. Tutto mi sembra poco: la mancanza di riposo, il digiuno, il caldo, il dover dare retta alla gente… Tutto ciò che può costare mi riempie di gioia, perché mi fa stare vicino al Signore. (…) Sono rimasta a lungo davanti alla croce chiedendo la grazia di mai, mai dimenticare tutto ciò che il Signore e la Madonna hanno sofferto per me» (8 aprile 2015). La morte la colse, come per il suo Sposo, a 33 anni. Era il 16 aprile 2016 e quel giorno, durante l’ultimo pranzo, secondo la testimonianza di chi era con lei, aveva affermato: «Io non ho paura della morte. Perché dovrei avere paura della morte se vado da Colui con cui ho sempre anelato stare tutta la mia vita?».



IN USCITA OGGI

Sola con il Solo, in un libro la storia di suor Clare Crockett

16_04_2021 Valerio Pece

La carriera televisiva, l’equivoco del viaggio in Spagna e la scoperta di Gesù. La ricaduta negli eccessi, fino a quando «suor Clare ricevette dal Signore queste precise parole: “Se tu non riuscirai a camminare, io ti prenderò in braccio ma tu non mi lasciare”». Parla alla Bussola suor Kristen Gardner, autrice di “Sola con il Solo”, il libro su suor Clare Crockett in uscita oggi in Italia.

SERVA DI MARIA

Sr. Clare: "O tutto, o niente!" La fame d'amore che apre i Cieli

Promessa star di Hollywood, Clare sin da piccola viene spinta in un mondo fatto di fama, soldi e piacere senza freni. Ma proprio quando il peccato sembra averle rubato l'anima, l'amore irresistibile del Crocifisso la attira a sé: "Perché continui a farmi soffrire?". Complice la "trappola perfetta" della Vergine Maria, Clare si lascerà così conquistare dal Signore e inizierà la sua folle corsa verso il Paradiso...