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Antifa americani vietati da Trump, un impegno per la pace

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La messa al bando degli Antifa americani, considerati terrorismo interno da Trump, viene imitata anche in Europa da Wilders e Orban. Sono obiettivamente un pericolo, il divieto serve a ripristinare la pace sociale.

Esteri 15_10_2025
Antifa in azione negli scontri di Portland (La Presse)

La “Pace di Trump”, di cui lunedì l’intero mondo ha celebrato l’apice, sta definendo un percorso che può permettere un nuovo sviluppo e benessere dell’intero Medio Oriente e, in particolare, tra il popolo ebraico e quello arabo-palestinese. È un fatto. Un fatto che non piace alla sinistra internazionale che, da anni e soprattutto negli ultimi mesi a Madrid, Parigi, Londra, Atene, Berlino e nell’intero nostro paese, ha cullato e promosso l'unione tra i movimenti distruttori e violenti degli anarchici e comunisti, confluiti nel generico Antifa (scismo), con la fronda estremista dei Propal (estinesi), ormai veri sostenitori dei terroristi di Hamas. Gruppi terroristici sostenuti anche economicamente da plutocrati liberal sui quali l’amministrazione Trump sta indagando a beneficio di tutto l’occidente. 

Per arginare questo fenomeno di violenze insensate che incrinano la democrazia e danneggiano pace sociale, benessere, la libertà di milioni di cittadini ed intere nazioni, l’Europa e l’Italia dovrebbero seguire speditamente l’esempio di Washington e di Ungheria e Olanda, chiamando questi gruppi di violenti distruttori “Antifa” e “Propal” con il loro vero nome: fascisti rossi violenti. Gruppi terroristici veri e propri che hanno l'esplicito appoggio e sono fiancheggiati, nel migliore dei casi, dalle sinistre politiche di tutta Europa. Due esempi eclatanti: nel luglio scorso il noto antisemita ed ex leader dei Laburisti inglesi Jeremy Corbyn, dopo aver sostenuto e patecipato attivamente a moltissime manifestazioni islamiste a Londra, ha fondato un nuovo partito britannico di sinistra filopalestinese; i tre leader dei principali partiti della sinstra italiana (Pd, Cinque Stelle e Verdi&Sinistra) hanno partecipato e sostenuto da sempre le manifestazioni “pro-palestinesi”, spesso organizzate dal leader sindacale della Cgil Maurizio Landini che, da un anno, invoca la «rivolta sociale» contro il governo.

Lo scorso 22 settembre il Presidente Donald Trump ha designato l’organizzazione Antifa come terroristica nazionale, un passo importante e carico di significativi progressi per la libertà ed il benessere del paese ma che necessita di un ulteriore e significativo impegno da parte di Washington: Antifa non è solo un'organizzazione terroristica americana, è un pericolo in tutto l’Occidente. Con il memorandum presidenziale si indirizza uno sforzo a livello amministrativo per reprimere il "terrorismo interno" e la "violenza politica organizzata", incaricando la “Joint Terrorism Task Force”, il Dipartimento di Giustizia, il Dipartimento per la Sicurezza Interna e il Dipartimento del Tesoro di elaborare una «strategia per indagare, perseguire e smantellare entità e individui coinvolti in atti di violenza politica e intimidazione volti a sopprimere attività politiche legittime o ostacolare lo Stato di diritto».

Sebbene l'Antifa esista negli Stati Uniti da decenni, ha acquisito importanza dopo la prima vittoria elettorale di Trump nel 2016 e da allora, gli attivisti che si identificano con “Antifa” e/o “Propal” si sono scontrati regolarmente con polizia e altri gruppi di manifestanti, portando distruzione e vandalismo ovunque. Tra i suoi attivisti figurano anarchici, comunisti e socialisti intransigenti che condividono ampiamente opinioni antigovernative, anticapitaliste, pro-Lgbt e pro-immigrazione. C’è da sottolineare che l’allarme verso un fantomatico ritorno del fascismo autoritario l’aveva segnalato Madeleine Albright con il suo libro del 2018 Fascismo. Un avvertimento, con il quale aveva paragonato gli anni ‘20 del secolo scorso e la salita al potere di Hitler e Mussolini con il periodo che si era aperto con la prima elezione di Donald Trump.

Negli stessi giorni in cui, a Washington, Trump firmava il memorandum antiterroristico, il parlamento olandese approvava una risoluzione dove si prendeva atto della decisione degli Stati Uniti e si invitava il governo a dichiarare “Antifa” un'organizzazione terroristica anche nei Paesi Bassi, sostenendo che minaccia i politici, usa la violenza e intimidisce anche gli studenti e i giornalisti. La mozione è stata presentata da Geert Wilders, leader del Partito per la Libertà (Pvv) di destra sovranista e da Caroline van der Plas, fondatrice del partito degli agricoltori “Farmer Citizen Movement” (Bbb), che siede nel Ppe a livello europeo. Se il prossimo 29 ottobre i partiti di centro destra olandesi vincessero le elezioni, per certo, “Antifa” sarebbe vietata e combattuta.

Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha anch’egli dichiarato che il suo Paese avrebbe seguito l'esempio di Washington. Il governo ungherese ha affermato che Antifa, definita «organizzazione terroristica di sinistra», costituisce una minaccia per i propri cittadini.

Successivamente, nei primi giorni di ottobre, su iniziativa dei parlamentari del Gruppo dei Patrioti sono state raccolte le firme per una risoluzione che dichiara il gruppo “Antifa” come un'entità terroristica, invita i paesi dell'Ue a seguire l'esempio di Washington e a smantellarne l’organizzazione con l'aiuto di Europol e della Commissione.  L’Italia cosa aspetta a fare la sua parte? Si chieda al prossimo Consiglio Europeo di valutare l’inserimento di tali organizzazioni tra quelle terroristiche, visto che sia i “Propal”  che gli “Antifa” ne sono parte appieno, secondo la definizione della stessa Europa ed infatti compiono quegli «atti intenzionali che possono danneggiare gravemente un paese…c on l'obiettivo di: intimidire gravemente una popolazione; costringere indebitamente un governo o un'organizzazione internazionale a compiere o ad astenersi dal compiere un atto; destabilizzare gravemente o distruggere le strutture politiche, costituzionali, economiche o sociali fondamentali di un paese o di un'organizzazione internazionale». Possibile che i violenti di “Antifa” e “Propal” siano gli unici cittadini d’Occidente a godere sempre e comunque dell’immunità politica e dell'impunità giuridica?