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Africa

Ancora nessuna notizia dei sacerdoti rapiti in Camerun ed Etiopia

Padre Mbaibarem è stato rapito in Camerun il 7 maggio, padre Habtewold in Etiopia il 23 marzo e non sono ancora stati liberati

 

Cresce in Camerun l’apprensione per la sorte di padre Valentin Mbaibarem, il parroco della chiesa di San Giovanni Battista di Madingring, una città del nord del paese, vicino al confine con il Chad, rapito insieme ad altre persone il 7 maggio mentre percorreva in auto la strada che collega Guidjba e Tcholliré, una zona pericolosa dove si sono già verificati diversi sequestri di persona a scopo di estorsione. Solo qualche giorno prima era toccato ad alcuni insegnanti. In tutto il nord del paese i rapimenti sono diventati frequenti, ma è la prima volta che viene rapito un sacerdote, ha spiegato all’agenzia di stampa Fides monsignor Faustin Ambassa Ndjodo, arcivescovo di Garua. Ha aggiunto che i rapitori hanno preso contatto con delle persone del posto per chiedere il pagamento di un riscatto. In effetti uno dei rapiti è stato liberato il 14 maggio e da lui si è appreso che un altro sequestrato è deceduto. Sembra che fosse in cattive condizioni di salute e che non abbia retto alle condizioni della prigionia. Monsignor Ndjodo ha precisato che al momento non si sa se i famigliari dell’ostaggio liberato abbiano pagato un riscatto. Con ancora più ansia in Etiopia si attendono notizie di padre Abba Habtewold, del vicariato apostolico di Harar. Padre Habtewold è stato rapito forse insieme ad altre 12 persone il 23 marzo mentre in motocicletta rientrava in sede. I rapitori potrebbero far parte dell’Oromo Liberation Army, un gruppo ribelle attivo nella regione. Il giorno successivo i sequestratori si erano messi in contatto con la sua famiglia e sembra che avessero chiesto un riscatto di 800mila birr (pari a quasi 5.800 euro). All’inizio di aprile il riscatto è stato pagato, ma ancora non è stato liberato ed è per questo che si teme per la sua vita. Un nipote sostiene che i rapitori durante un contatto telefonico avrebbero detto che in effetti era morto.