America Latina sempre più rossa al potere
I rossi sono sempre uguali a se stessi, ‘mangiano i bambini’ e la democrazia. Tre esempi in America Latina - in Honduras, Perù e Cile - lo dimostrano. I nuovi caudilli della ‘revolucion’ hanno l'appoggio dei poteri forti, in primis dell'amministrazione di Biden...
I rossi sono sempre uguali a se stessi, ‘mangiano i bambini’ e la democrazia. Tre esempi in America Latina - in Honduras, Perù e Cile - lo dimostrano. I nuovi caudilli della ‘revolucion’ hanno il beneplacito dei poteri forti, a partire dalla amministrazione di Biden: lo dimostra la partecipazione della Vice Presidente Kamala Harris all’insediamento abortista Presidente dell’Honduras Xiomara Castro dei giorni scorsi. Non importa a lor signori che la Castro, sia la devota moglie dell’ex Presidente Manuel Zelaya, totalmente implicato in casi di corruzione con i trafficanti di droga del paese. Eletta con il 51% dei voti lo scorso 28 novembre 2021, non ha solo confermato la legalizzazione dell’aborto, sinora vietato, ma anche promesso una nuova Costituzione che marchi per sempre il nuovo socialista dell’Honduras e lo ha dimostrato riaprendo le relazioni diplomatiche con il regime comunista del Venezuela.
Il nuovo centralismo democratico di stampo sovietico si è assaporato nei giorni scorsi, quando il Congresso honduregno ha eletto due suoi presidenti. Una situazione provocata dalla ribellione di 20 deputati del partito Libre (lo stesso della Presidente Castro) contro l'alleanza tra la stessa Castro e di Salvador Nasralla del Partido Salvador de Honduras (PSH). I 20 ribelli socialisti hanno invece sostenuto il candidato dei conservatori, poi eletto con 64 voti, Jorge Cálix alla Presidenza. Ebbene la Presidente Xiomara Castro, dimostrando il suo totale disprezzo per la democrazia parlamentare, ha dichiarato di riconoscere come unico Presidente del Congresso Luis Redondo, lo sconfitto dal voto parlamentare. Kamala Harris, presente all’insediamento della Castro a Tegucigalpa, non ha battuto ciglio, il nuovo corso USA si rallegra dell’annuncio della fondazione di uno ‘Stato socialista’ in Honduras: l’aborto libero vale più della democrazia?
Stessi applausi internazionali a Pedro Castillo, incoronato come ‘moderato di sinistra’ anche dal ‘The Economist’ che lo scorso luglio era stato eletto alla Presidenza del Perù, grazie al sostegno di gruppi di ex terroristi di ‘Sandero Luminoso e da una formazione esplicitamente marxsta ‘Perù Libre’. Ebbene il Presidente Castillo, dopo una serie di rimpasti di governo e diversi Ministri sfiduciati dal Parlamento in questi primi mesi di mandato, nominava lo scorso ottobre a capo del Governo Mirtha Vásquez, una sostenitrice incallita del diritto all’aborto libero e dell’educazione LGBTI. Vale la pena ricordare che Castillo in campagna elettorale, aveva spergiurato né lui, né il suo partito avrebbero mai legalizzato l’aborto o promosso l’ideologia LGBTI nel paese. Parole al ‘vento’ che conosciamo anche in occidente. In queste ultime settimane, mentre continuano i tentativi di sfiduciare Castillo e dichiarare la Presidenza della Repubblica ‘vacante’, l’esecutivo ha pubblicato una nuova ‘Giuda per l’educazione LGBTI’ nelle scuole pubbliche. Per reazione i partiti di opposizione e diverse associazioni di genitori cristiani hanno ottenuto invece di iniziare la discussione Proposta di legge 904 che riconosce il diritto dei genitori di valutare i materiali educativi per gli alunni distribuiti a scuola e dunque azzerare gli effetti perversi della Guida LGBTI promossa dal governo. Qui non è il governo Usa a dar man forte all’indottrinamento comunista LGBTI, ma una parte di ‘cattolici devoti’. L’Università gesuita del Perù Universidad Antonio Ruiz de Montoya (UARM) ha dichiarato come ‘insostenibile la richiesta dei genitori di veder rispettati i propri diritti in ambito educativo dei figli, mentre l’Accademia dei Leaders cattolici (organizzazione che promuove l’inculturazione della dottrina sociale e prepara nuovi leaders in Sud America, ha deciso di invitare come relatrice al suo prossimo incontro del 5 marzo, proprio la l’abortista e Presidente del Consiglio dei Ministri del Perù, Mirtha Vásquez. Non contento il 20 gennaio, il Presidente Castillo ha minacciato il Parlamento e chiamato i propri sostenitori ad occupare le piazze di tutte le città del Perù per protesta contro la maggioranza dei parlamentari che non vogliono assecondare la sua richiesta di una Assemblea Costituente che cambi radicalmente la tradizione democratica del paese. La ciliegina sulla torta? Il democratico Castillo il 26 gennaio ha chiuso le trasmissioni di Radio PBO, una emittente nazionale critica con il suo governo marxista.
Ancor peggio si sta comportando il giovin pupillo della sinistra mondiale, il 35enne Gabriel Boric eletto alla Presidenza del Cile e salutato dagli ‘osanna’ da tutto il mondo e persino dal Presidente USA Biden con un comunicato ufficiale il 30 dicembre scorso. Ebbene questo giovin Presidente, salito al potere grazie alle delinquenziali scorribande violente che hanno distrutto il Cile negli ultimi due anni, non ha solo promesso di proseguire con l’avanzamento di tutti in diritti LGBTI, ma di voler accelerare verso la piena approvazioni di leggi che liberalizzino (sempre e comunque) l’aborto nel paese, oggi permesso solo nei tre casi ‘classici’. Lo ha ben dimostrato con le scelte già annunciate dei Ministri del suo prossimo governo che entrerà in carica, dall’11 marzo prossimo. Il nuovo potere socialcomunista userà la nuova assemblea costituente per introdurre il diritto all’aborto libero ed incondizionato nella prossima Carta fondamentale del paese, insieme ad una previsione che difenda i diritti al proprio benessere degli animali. La Costituente proprio in questi giorni ha deciso per ora di non considerare gli appelli di Università e Chiesa cattolica perché si introducano tra i diritti fondamentali della famiglia fondata sul matrimonio e del concepito e allo stesso tempo ha respinto l’introduzione libertà essenziali come l'iniziativa economica, la libera concorrenza e il diritto alla proprietà. In questo clima surreale di conquista comunista del paese, il Presidente Boric ha chiesto l’amnistia per tutti i delinquenti violenti in carcere per vandalismo e violenze nelle proteste dell’ultimo biennio. Biden applaude, ‘devoti gesuiti’ e supposti leader cattolici accondiscendono…se i comunisti vinceranno anche in Costarica (6 Febbraio), Colombia (29 maggio) e in Brasile (2 ottobre) allora ci sarà poco da ridere per la nascita della nuova ‘Unione delle repubbliche socialiste latinoamericane’.