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DOPO LA STRAGE ISLAMISTA

Algeria: la chiesa perseguitata avrà 19 beati

Sta per concludersi la causa di beatificazione dei martiri cristiani uccisi tra il 1994 e il 1996 in Algeria dal Gia, Gruppo islamico armato. I vescovi algerini chiedono che la beatificazione avvenga nel loro paese.

Sta per concludersi la causa di beatificazione, iniziata nel 2005, dei 19 martiri cristiani uccisi tra il 1994 e il 1996 in Algeria dal Gia, Gruppo islamico armato, antenato di Al Qaida nel Maghreb islamico.

Dopo l’annullamento nel 1992 della seconda tornata delle elezioni amministrative, deciso dal governo per fermare l’ascesa del Fis, Fronte islamico di salvezza, il Gia aveva lanciato un’offensiva violenta. La guerra è durata fino al 1998 ed è costata 200.000 morti: interi villaggi spazzati via, uomini, donne e bambini sgozzati, bruciati vivi, smembrati, crocifissi. Alla fine del 1993, quando il Gia aveva ingiunto a tutti gli stranieri residenti in Algeria di lasciare il paese, i religiosi cattolici avevano deciso di rimanere. Diciannove di essi hanno perso la vita, prime vittime di una guerra che da allora ha colpito migliaia di cristiani in tutto il mondo.

Il Gia, in una serie di attentati, ha ucciso il vescovo di Orano, Monsignor Pierre Claverie, sei suore, un fratello marista, quattro Padri bianchi e sette dei nove monaci trappisti del monastero di Tibhirine, questi ultimi rapiti e uccisi, i loro resti rinvenuti solo dopo alcune settimane. I vescovi algerini chiedono che la beatificazione avvenga nel loro paese, preferibilmente a Orano.