Al via il summit sugli abusi, il Papa: «Ci vuole concretezza»
È iniziato ufficialmente il summit intitolato “La protezione dei minori nella Chiesa” e annunciato da papa Francesco lo scorso settembre. Centonovanta partecipanti, tra cui i presidenti delle Conferenze episcopali e i capi delle Chiese orientali cattoliche, hanno preso posto questa mattina nell’Aula Nuova del Sinodo, in Vaticano.
È iniziato ufficialmente il summit intitolato “La protezione dei minori nella Chiesa” e annunciato da papa Francesco lo scorso settembre. Centonovanta partecipanti, tra cui i presidenti delle Conferenze episcopali e i capi delle Chiese orientali cattoliche, hanno preso posto questa mattina nell’Aula Nuova del Sinodo, in Vaticano. Come da programma, l’incontro si è aperto con un momento di preghiera in cui è stato dato spazio alla lettura delle testimonianze di alcune vittime. Una di esse ha messo in evidenza il clima di ostilità da loro vissuto e il timore di non essere creduti: «Nessuno mi ascoltava; né i miei genitori, né i miei amici, né più tardi le autorità ecclesiastiche. Non ascoltavano me e il mio pianto. E io mi chiedo: perché? E mi chiedo, perché Dio non mi ha ascoltato?».
È seguito poi l’atteso discorso introduttivo pronunciato da papa Francesco. Ai presenti, Bergoglio ha detto di aver voluto questa quattro-giorni per «discutere insieme, in maniera sinodale, sincera e approfondita su come affrontare questo male che affligge la Chiesa e l’umanità», ovvero la «piaga degli abusi sessuali perpetrati da uomini di Chiesa a danno dei minori». Il Pontefice ha detto che «ci vuole concretezza», quindi non «semplici e scontate condanne, ma misure concrete ed efficaci da predisporre».
Dopo aver ascoltato le relazioni - oggi sono previste quelle dei cardinali Tagle e Salazar Gomez e quella di monsignor Scicluna - i partecipanti saranno divisi in gruppi di lavoro. Il papa ha ricordato che le attività di questi ultimi si atterranno a delle linee guida presentate come «un semplice punto di partenza che viene da voi e torna a voi e non toglie la creatività che deve esserci in questo incontro». Si tratta di criteri formulati precedentemente dalle Conferenze episcopali e dalle commissioni apposite. Bergoglio ha espresso, infine, la speranza che lo Spirito Santo possa «trasformare questo male in un’opportunità di consapevolezza e di purificazione», augurandosi che la Vergine Maria possa illuminare i partecipanti al summit a «cercare di curare le gravi ferite che lo scandalo della pedofilia ha causato sia nei piccoli sia nei credenti».
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