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LETTERA

Aborto: Io, vescovo emerito, sto con la Bussola

In risposta agli editoriali di questi giorni (qui e qui) sulle aperture alla legalizzazione dell’aborto lette sul quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), Avvenire, ci hanno scritto due vescovi, entrambi della diocesi di Ventimiglia-Sanremo, a sostegno della nostra battaglia per la vita: l’attuale, monsignor Antonio Suetta, e l’emerito, monsignor Alberto Maria Careggio. Pubblichiamo la lettera di monsignor Careggio.

Editoriali 30_08_2020

In risposta agli editoriali di questi giorni (qui e qui) sulle aperture alla legalizzazione dell’aborto lette sul quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), Avvenire, ci hanno scritto due vescovi, entrambi della diocesi di Ventimiglia-Sanremo: l’attuale, monsignor Antonio Suetta, e l’emerito, monsignor Alberto Maria Careggio. Il primo, a proposito di parole chiare dei vescovi sul tema della vita, ci ha segnalato la sua omelia pronunciata il 26 agosto in occasione della festa patronale di San Secondo, in cui richiama i credenti a non piegarsi «nell’assuefazione alle tristi derive dell’umanità». Tra queste ricorda la «violenta opera distruttiva della famiglia come concepita nel disegno di Dio» e «l’efferato e vile delitto dell’aborto, sbandierato come conquista di civiltà e recentemente aggravato da norme che lo facilitano e lo banalizzano al prezzo ipocrita di ulteriore solitudine della donna».

Monsignor Careggio ci ha invece inviato una lettera significativa di sostegno alla battaglia della Nuova Bussola Quotidiana, che qui vi riproponiamo integralmente:

 

Caro direttore,

per quanto Vescovo emerito, quindi da anni nella categoria degli esclusi in forza di una legge ecclesiastica, sorretta più dall’ideologia dell’efficientismo clericale che sulla Parola di Cristo, sento il dovere di sostenere il vostro coraggioso impegno a difesa della vita nascente che non sembra più essere un problema etico tanto da coinvolgere la coscienza delle persone, specie dei credenti o sedicenti tali.

Ho già fatto sentire, in tempo di Covid-19, la mia voce contro quella nefasta legge sull’aborto, sorretta nel “referendum” anche da molti cattolici.
Ora, con questo mio breve intervento, intendo ringraziare la Redazione de “La Nuova Bussola Quotidiana” e tutti i suoi Collaboratori per l’impegno costante a favore dei valori della fede e della vita, sempre più mercanteggiati forse anche per deleterie alchimie politiche.

Sento il dovere di farlo anzitutto come credente, come cristiano, come Vescovo e anche come figlio di una madre che, nonostante una situazione pur delicata della famiglia e una sua grave malattia, ha rifiutato coraggiosamente di abortirmi, sostenendo con fiducia la sentenza di morte conclamata e il tutto pronto per il funerale. È riuscita a farmi vedere la luce e lei, guarita, è vissuta tanto da superare i novant’anni; un miracolo della fede, ma anche il coraggio di una credente! Non è conclamata “santa”, ma lo è di fatto.

Con viva cordialità

* Vescovo emerito di Ventimiglia-San Remo