La crisi iraniana divide gli Usa dall'Europa.
La crisi iraniana determinata dalla decisione di Donald Trump di uscire dall’accordo sul programma nucleare iraniano non rischia solo di infiammare tutto il Medio Oriente dal Libano al Golfo Persico ma di allargare l’Atlantico determinando una decisa spaccatura tra gli Usa e gran parte dell’Europa.
La via di Xi per annientare la Chiesa cinese
L'eventuale firma di un accordo con la Cina, costituirebbe una complicità della Santa Sede con il progetto di annientamento della Chiesa in Cina, come dimostra la recente riorganizzazione dei rapporti fra Partito comunista e religioni.
Quel traffico di identità fra gli immigrati in Europa
Una falla in Europa: traffico di passaporti e permessi di soggiorno a Salonicco in Grecia. Gli immigrati in Germania che vogliono tornare a casa, passano dal porto greco, rivendono i loro documenti a nuovi emigranti e incassano migliaia di euro. Gli ultimi arrivati, acquistando la nuova identità, entrano senza problemi in Europa.
Ecco perché non è opportuno fare la guerra all'Iran
L'Arabia Saudita si doterà di armi atomiche se l'Iran riprenderà il suo programma nucleare. E' il primo passo verso l’escalation del confronto militare tra sauditi e iraniani e tra blocco sciita e blocco sunnita determinata dalla decisione del presidente Donald Trump di portare gli Usa fuori dall'accorso sul nucleare iraniano. A chi conviene?
La lunga mano dell'Iran (e del Qatar) sullo Yemen
Da tre anni i ribelli sciiti della milizia Houthi hanno scatenato una guerra civile nello Yemen. Prima hanno provato a prendere il controllo del paese con un golpe, poi lo stanno destabilizzando con la loro guerriglia. La mano che c'è dietro è evidente: è l'Iran che cerca di destabilizzare la regione, appoggiato dal Qatar.
HEZBOLLAH AI TROPICI di Lorenza Formicola
Hezbollah ai tropici: l'islamizzazione in America Latina
Da decenni l'Iran sta esportando la sua rivoluzione islamica anche in America Latina, dove Hezbollah è una realtà ben radicata. Il gruppo politico-terrorista jihadista si finanzia con il traffico di armi e droga. E fa proseliti. L'amministrazione Obama aveva ostruito le indagini per non innervosire Teheran e giungere all'accordo sul nucleare.
Trump condanna l'Iran. Fuori dall'accordo, sì alle sanzioni
Fine di una breve storia: gli Usa si sono ritirati dall’accordo sul nucleare iraniano. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente Donald Trump, in una conferenza stampa in cui ha rispolverato la sua più aspra retorica per condannare il trattato multilaterale, voluto dall’Ue, promosso da Obama.
Libano al voto. Elezioni locali con effetti globali
In Libano si vota per il rinnovo del parlamento. Sembra una notizia solo di rilevanza locale, anche molto difficile da seguire (ben 77 liste in gioco). Ma l'esito sarà di importanza cruciale per stabilire gli equilibri del Medio Oriente, in un paese diviso fra cristiani e musulmani sciiti e sunniti, sospeso fra il blocco saudita e quello iraniano
Marocco-Iran, un clamoroso strappo destabilizzante
Il Marocco rompe le relazioni diplomatiche con l'Iran, che accusa di finanziare e armare il terrorismo e la guerriglia urbana del Fronte Polisario. Sette anni dopo la Primavera Araba tramite la quale la lobby estremista della Fratellanza Musulmana tentò, con l'aiuto di una grossa parte di Occidente e con i finanziamenti del Qatar, di scardinare gli equilibri nordafricani e mediorientali, è uno strappo che appare clamoroso.
Svelati i segreti dell'Iran, ma l'Ue non cambia idea
Netanyahu svela in pubblico 100mila documenti segreti iraniani che dimostrerebbero l'esistenza di un programma nucleare militare clandestino. L'effetto di questa conferenza stampa è però poco visibile. Gli Usa confermano la loro contrarietà all'accordo sul nucleare iraniano, ma l'Ue continua a difenderlo.
Le mani di Qatar e Turchia sull'Africa orientale
Il Qatar ha siglato un accordo da 4 miliardi di dollari per il porto di Suakin, sulla costa sudanese del Mar Rosso. Il porto, ex mercato degli schiavi, è ambito anche dalla Turchia. Sia il Sudan che il Qatar che la Turchia hanno ben più di un obiettivo comune: hanno la stessa visione dell'islam politico.
Afghanistan, una strage di giornalisti firmata Isis
L'Isis ha rivendicato il duplice attentato realizzato ieri nel centro di Kabul. Fra le vittime ci sono anche molti giornalisti veterani di guerra, afgani e stranieri. L'Isis mira a rubare la scena ai Talebani. Che nel frattempo, a loro volta, hanno rotto le trattative con il governo di Kabul e ripreso la lotta armata contro gli americani e gli alleati.