Zàbulon e Nèftali
Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce (Mt 4, 16)
In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano. (Mt 4, 12-17.23-25)
Zàbulon e Nèftali erano due delle nove tribù che, dopo la morte di Salomone, si separarono dal Regno di Giuda dando vita al Regno d’Israele che, sebbene più popoloso e potente, era meno unito nella fede nell’Unico Dio. Nonostante questi peccati, secoli prima il profeta Isaia aveva previsto ciò che avvenne con l’inizio della predicazione di Gesù, ossia che le tenebre del male avrebbero cominciato ad essere vinte proprio dalla luce sorta proprio in quelle terre. Cerca anche tu di lasciarti illuminare in ogni aspetto della vita dalla luce di Gesù, invece che ricercare le tenebre del peccato in quel particolare ambito non ancora toccato dalla Grazia di Dio.