Vittoria sulle Messe: grazie al rifiuto del "male minore"
In Italia la Chiesa è scesa a compromesso con lo Stato, lasciando che fosse questo a dettare la linea sulle celebrazioni natalizie. Nel resto d'Europa, però, dove i governi erano ostili, vescovi e fedeli hanno combattuto ottenendo il rispetto per il primato della libertà religiosa in Paesi che vogliono definirsi democratici.
In Francia, Germania, Olanda, Belgio, Svizzera e Regno Unito laddove i Vescovi ed i fedeli hanno combattuto per il rispetto della libertà di culto e la libertà della Messa, i governi sono stati costretti al rispetto. Forse un miracolo del Cielo, certamente la moltiplicazione di Santi Rosari e Novene che in tutto il mondo si stanno moltiplicando, hanno commosso la Vergine Maria. In Italia? La logica del "male minore" dei Vescovi italiani ha penalizzato i fedeli, la libertà di culto, le tradizioni cristiane e le popolari celebrazioni natalizie.
La politica della riduzione del danno non paga mai. Lo avevamo già visto negli scorsi anni, sia sulla legge delle unioni civili, sia sulle DAT (accompagnamento alla dolce morte). Persino nel libero Stato del Vaticano la Messa di mezzanotte si farà alle 19.30, una scelta triste per un miliardo di credenti nel mondo, fatta per rispetto al Conte italiano. Nel resto di Europa, forse per via di una forte opposizione dei governi, le cose sono andate diversamente: popoli fedeli e vescovi hanno combattuto la buona battaglia di libertà per la Messa.
L’esemplare lotta in Francia innanzi tutto, un paese nel quale Macron ed il suo governo, dopo aver irriso fedeli e vescovi cattolici per tutto il mese di novembre, ha dovuto via via rimangiarsi ogni divieto verso la libertà di culto, le celebrazioni delle Messe con i fedeli ed i limiti dei giorni natalizi. La Chiesa francese ha dovuto ricorrere ai giudici per veder riconosciuto per sé e per i fedeli il diritto umano alla libertà religiosa e di culto, è stato un passaggio obbligato che deve farci capire il livello dell’odio anti cristiano. Da martedì 15 dicembre, la Francia vive una nuova tappa della sua lotta al Covid 19, il coprifuoco dalle 20.00 sarà imposto in tutto il paese...tranne che la vigilia di Natale, il 24 dicembre. Mentre gli esercizi che accolgono il pubblico (teatri, cinema, ecc.) rimarranno chiusi per altre tre settimane, le regole stabilite per i luoghi di culto "non saranno riviste al rialzo", ha dichiarato Jean Castex. Le Messe pubbliche saranno quindi possibili la vigilia di Natale a condizione che siano lasciati liberi due posti a sedere tra ogni persona o gruppo familiare e che essi occupino una sola fila su due, secondo il regolamento concordato tra la Conferenza episcopale francese e le autorità.
"Il Natale occupa un posto speciale nella nostra vita e nelle nostre tradizioni" ed è "un momento di ricongiungimento familiare dove tutte le generazioni si incontrano, dove si forgiano i primi grandi ricordi dei più piccoli", ha detto il primo ministro. I fedeli potranno quindi assistere alla messa di mezzanotte, nessun coprifuoco. La tradizionale Messa di Natale è rispettata anche dal governo Tedesco di Angela Merkel che, chiude in lockdown tutto il paese a causa del Covid 19 dal 16 dicembre e sino al 10 gennaio 2021, ma gli eventi religiosi nelle chiese, sinagoghe e moschee possono avere luogo nel rispetto delle norme igieniche (senza cori e canti comunitari). Regole ferree che valgono in tutti i lander, tranne che in Baviera (la pandemia è a livelli record) dove il governo democristiano vuole imporre l’obbligo del termine delle celebrazioni natalizie alle 21.00 . In questo Lander, tutti i Vescovi della regione (Monaco e Frisinga, Bamberga, Augsburg, Eichstätt, Passau, Regensburg e Würzburg) hanno protestato fermamente e chiesto che si liberino le celebrazioni del Natale. Hanno sollecitato il governo regionale a concedere una eccezione al coprifuoco per le celebrazioni alla vigilia di Natale e ricordato che la Messa della vigilia di Natale è in origine una Messa di mezzanotte. È "uno dei servizi più importanti dell'anno, soprattutto in Baviera. Nella maggior parte delle parrocchie inizia tardi la sera alle 22.00 o alle 22.30". La discussione è in corso ma c’è da scommettere che fedeli e Vescovi la vinceranno e al popolo non sarà imposta la rinuncia alla propria tradizione.
In Olanda, il presuntuoso Primo Ministro Rutte ha imposto il lockdown generale da lunedì 14 dicembre al prossimo 19 gennaio. Tutto chiuso, inclusi i musei e le “case di appuntamento”, ma chiese, sinagoghe e moschee rimarranno aperte sino alla massima capacità di ricezione dei fedeli: purtroppo anche qui i vescovi si sono imposti il limite massimo di 30 persone durante le Messe con distanze di 1,5 -2 mq, 100 persone è il limite per i funerali. Inoltre, dalle ore 17.00 del 24 dicembre alle ore 7.00 del 25 dicembre sono vietate in tutta la diocesi di Haarlem-Amsterdam Messe o altre celebrazioni con concorso di popolo. Qui molte chiese resteranno chiuse tutto il periodo del Natale e verranno proposte soltanto celebrazioni in streaming.
Il Governo del Belgio e la Chiesa cattolica, a nome di tutte le altre religioni, hanno trovato un’intesa. Dal divieto assoluto di ogni celebrazione sino al 15 gennaio, dopo la mobilitazione di Vescovi, parrocchie e laici e le centinaia di denunce pervenute ai tribunali del paese contro la decisione del governo, nel fine settimana il Consiglio di Stato ha deliberato a favore di fedeli e Vescovi, ingiungendo al Governo di allentare le restrizioni anti-covid. A seguito dell’incontro tra il Ministro della Giustizia e i rappresentanti delle Chiese e dei culti del paese, da sabato 12 dicembre si può partecipare alle cerimonie religiose, nel rispetto delle norme igenico sanitarie: 15 persone massimo nelle chiese e 1,5 metri tra persone o famiglie, i bambini sotto i 12 anni non sono compresi nel conteggio. Nessun coprifuoco ancora previsto per le celebrazioni natalizie e invece impegno per la diffusione con ogni strumento televisivo, social e radio delle celebrazioni. Misure da catacomba ma, rispetto al divieto assoluto, un gran passo avanti e sacerdoti e vescovi moltiplicheranno le celebrazioni eucaristiche, penitenziarie e di preghiera pur di consentire a tutti i fedeli di partecipare alle Messe. Dai Vescovi del Belgio un freddo “prendiamo atto” delle decisioni.
In Svizzera, anche qui dopo la sentenza favorevole alla libertà di culto della scorsa settimana, il governo federale e quelli cantonali hanno preso le proprie decisioni. Il sito ufficiale della Conferenza Episcopale Svizzera, non senza soddisfazione, pubblica una cartina del paese con orari e vincoli per ogni cantone, da 15 e sino ad un massimo di 50 fedeli a celebrazione eucaristica, nessun coprifuoco previsto al momento. Più libertà dopo i divieti delle scorse settimane. Nel Regno Unito, dopo la parziale liberazione delle messe, le chiese si stanno organizzando per le festività natalizie e promuovono la prenotazione di posti per i fedeli alle celebrazioni delle feste, a cui si prevede parteciperanno circa 6 milioni persone. Ultime Messe consentite con inizio alle 22.30, una conferma per la tradizionale Messa di mezzanotte.
In Francia, in Belgio come in altri paesi la Chiesa, i Vescovi e i fedeli ci hanno dato testimonianza piena, sapevano che i governi avrebbero potuto tagliare ogni finanziamento eppure, davanti alla sfida hanno resistito e risposto: Cristo mi costituisce, nulla mi è più caro. Davanti ai pericoli, le persecuzioni e le censure future in Europa, solo questo coraggio e completo affidamento al Cielo ci potrà salvare.