Vite da conoscere o da spiare?

C’è molto voyeurismo nel programma “Le vite degli altri” (La7, ore 10.25), in onda in replica in questi giorni, che ha per protagonista la ex “iena” Angela Rafanelli. La giovane e sfacciata conduttrice si intrufola nelle esistenze altrui e condivide per tempi più o meno brevi diverse esperienze professionali, per poterne rendere conto al pubblico secondo il metodo dell’osservazione partecipante.

In ogni puntata la Rafanelli segue una diversa attività, spaziando dall’esistenza dei malati di mente alla vita militare, dalle attività dei volontari in africa alle peripezie di una pornostar, dalle umiliazioni di una prostituta alla fatica e alle emozioni dei circensi.

Si tratta di uno di quei programmi che sembrano fatti apposta per suscitare scalpore, all’insegna di toni caricati e spesso eccessivi che tendono a fare del voyeurismo la leva principale per suscitare la curiosità degli spettatori.

Le intuizioni potenzialmente positive legate alla scelta di far conoscere significative esperienze di volontariato o di servizio diretto al prossimo vengono vanificate dal piglio guardone che porta la Rafanelli a seguire la giornata di una prostituta o di un’attrice protagonista di film a luci rosse.
La collocazione originaria del programma era intorno alla mezzanotte, in terza serata. Forse gli eccessi in quella fascia erano meno intollerabili, ma l’attuale messa in onda alle 10.30 sembra un po’ azzardata.