Violenza contro i cristiani. Ecco la mappa dell'odio in Europa
Nel rapporto annuale dell'OSCE emerge una violenza crescente contro i cristiani. Attacchi alle chiese, vandalismi, furti e aggressioni contro fedeli e sacerdoti: sono 981 gli incidenti documentati per il 2020, un incremento del 40% rispetto all'anno precedente. Stavolta il Paese in cui si sono commesse più aggressioni non è la laicista Francia, ma la cattolica Polonia, dove i cristiani sono stati vittime della violenza di militanti abortisti ed Lgbti. La deriva europea non risparmia nemmeno l'Italia.
Tutto l’odio alla natura e alla vita umana, che descriviamo frequentemente su queste colonne, non è senza un ultimo significato: l’abolizione di Dio e la violenza criminale contro fedeli e chiese. I dati impressionanti sugli attentati, atti vandalici e criminosi verso i cristiani ed i luoghi di culto, soprattutto cattolici, compiuti in Europa nell’ultimo anno 2020 sono una dimostrazione ulteriore di come l’Europa, dopo aver abolito Dio, ora voglia disfarsi di fedeli e vestigia cristiane.
I dati pubblicati dall'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa che si compone di 57 paesi del Nord America, Europa ed Asia), nella Giornata Internazionale della tolleranza dello scorso 16 novembre, documentano 981 incidenti contro i cristiani, tra cui attacchi incendiari a chiese, profanazione e furto di ostie eucaristiche del Corpo Santissimo e reale di Gesù, aggressioni a sacerdoti e graffiti anticattolici su proprietà della Chiesa, in maggior parte provocati da attivisti abortisti. Un aumento di oltre il 40% in un anno, lo scorso hanno l'OSCE aveva riportato 595 incidenti contro i cristiani nel 2019. In quell’anno la Francia aveva avuto il maggior numero di crimini d'odio contro i cristiani, con 144 incidenti nel 2019, la maggior parte dei quali contro le chiese cattoliche, 81 incidenti erano stati compiuti in Germania, 75 in Spagna e 70 in Italia.
Il Rappporto OSCE rappresenta una tendenza sull'andamento dei crimini ed atti d'odio nei vari continenti. Esso si basa sulle segnalazioni fatte da ONG, Associazioni ed enti ed istituzioni riconosciute, tra cui la Santa Sede, documentate, verificate e ritenute credibili dall'organismo internazionale. Solo per ogni paese che fornisce i dati ufficiali per i crimini d'odio, sono talvolta disponibili anche i dati dei ministeri competenti che possono risultare diversi, in alcuni casi sovrapposti, da quelli riportati nel Report OSCE. La definizione di crimine di odio di ogni paese può differire da quella adottata dall'OSCE stesso (https://hatecrime.osce.org/). Quest'anno solo 8 delle 136 organizzazioni riconosciute dall'OSCE hanno segnalato e documentato atti anti cristiani, ben 600 dei 980 crimini ed atti compiuti contro i cristiani ed inclusi nel Rapporto di quest'anno sono stati segnalati e documentati dall'Osservatorio sull'Intolleranza e Discriinazione anti cristiana di Vienna (OIDACE https://mailchi.mp/7c5ec5684541/vu9i9s8hth-19202944?fbclid=IwAR2G-qGfYvpBH3C-qTeEzXV5uG3ki7DaILeEe5Q_7-1sjTrY85q4d43E01g) ",
Nel 2020 c'è stato un aumento importante sia nel numero di attacchi contro le proprietà ed edifici di culto, da 459 nel 2019 a 871 nel 2020, mentre sono diminuiti gli attacchi violenti contro le persone, da 80 nel 2019 a 56 nel 2020. E’ stata la cattolica Polonia a registrare il maggior numero di crimini d'odio contro i cristiani con 241 incidenti nel 2020, la maggior parte sono stati atti di vandalismo e violenza dei manifestanti abortisti e LGBTI che si sono scagliati contro le proprietà cattoliche, le chiese ed i fedeli per la ferma difesa della vita del concepito. Al secondo posto con 172 incidenti la Germania, seguita dai 159 incidenti ed atti criminali compiuti nella ‘liberale’ Francia di Macron. Anche l’Italia non si tira indietro e con 114 atti criminali. Da notare che gli attacchi anti cristiani sono stati il maggior numero di crimini d’odio compiuti nel nostro Paese, seguiti da quelli a sfondo razziale (87), anti semiti (46) e anti LGBTI (22). La politica italiana? Tanti anni di ‘bla, bla, bla’ per rincorrere i seguaci di Zan e dei suoi fratelli, ma nessun segno di attenzione verso la vera emergenza delle violenze e di odio anti cristiano (anti cattolico) che si diffondono nel nostro Paese.
Il Report annuale dell’Osce riporta 7.181 casi di crimini d'odio [motivati da razzismo e xenofobia (2385), anti-rom (84), anti islamici (333), anti semiti (2316), anti cristiani (981), motivati da credenze e religioni (12), contro i generi sessuale (208), anti LGBTI (1207), contro disabili (27) e contro altri gruppi sociali (0)] nei 57 paesi che la compongono, i crimini d'odio contro i cristiani è sicuramente molto più alto di quello riportato nei dati ufficiali, visto che solo 11 dei 57 stati OSCE hanno presentato dati sui crimini anti cristiani. Solo Croazia, Danimarca, Francia, Grecia, Polonia, Regno Unito, Stati Uniti d’America, Finlandia, Germania, Irlanda e Ucraina si sono degnati di segnalare gli attentati a persone e chiese in ragione del loro essere cristiani, nonostante gli incidenti e atti criminosi anti cristiani siano avvenuti e documentati in 32 stati , tra i quali Austria, Belgio, Bosnia Erzegovina, Repubblica Ceca, Georgia, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Olanda, Italia, Macedonia del Nord, Norvegia, Russia, Polonia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Tajikistan, Turchia, Ucraina, Stati Uniti d’America, Uzbekistan e Regno Unito.
Proprio nel Regno Unito sono stati pubblicati dati impressionanti dove circa dodici crimini colpiscono chiese o altri edifici religiosi ogni giorno. Le statistiche pubblicate dalla ‘Countryside Alliance’ rivelano che più di 4.000 incidenti di furto, vandalismo, aggressione o furto con scasso sono stati commessi nell'ultimo anno. Le cifre del report 2020-21, mostrano che nelle chiese cristiane inglesi sono stati commessi 1450 furti, 1688 atti di vandalismo ed incendi dolosi, ma anche 824 atti di violenza, compresa la violenza sessuale e aggressioni nei confronti di sacerdoti, pastori, religiosi/e e fedeli. L'odio verso i cristiani è difficilmente messo in evidenza, dai mass media e dai politici, come un problema sociale eppure è sempre più evidente.