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IL MONDO NUOVO

Via i giornalisti, ora la Microsoft “assume” algoritmi

Il portale MSN della Microsoft sostituirà 50 giornalisti con algoritmi. Perché? Costa meno. È il Mondo Nuovo che ci aspetta (fin da subito) e che sarà un mix tra “1984” di Orwell e “Brave New World” di Huxley.

Attualità 08_06_2020

Prima il preambolo, poi la notizia, perciò pazientate un attimo. Tutto quel che comincia con al- mi mette in sospetto, anche se si tratta di un’albicocca (niente contro Alberto o Alessandro). Infatti, è sicuramente di origine araba, come appunto le albicocche che i crociati importarono dalla Palestina. E arabo fin dal VII secolo fu equivalente a musulmano e tale è rimasto fino ad oggi (l’arabo classico è la lingua sacra del Corano, come l’ebraico classico lo è della Bibbia: gli unici fessi che hanno rinunciato alla loro lingua sacra, il latino, sono i cattolici).

Ed ecco che ci avviciniamo alla notizia. Algoritmi. Quante volte, ormai, questa parola risuona nelle nostre orecchie (o balugina nei nostri occhi se leggiamo)? Ben più insidiosi dei coronavirus governano sempre più le nostre vite. Le Borse mondiali sono praticamente in loro balìa: una infinitesima variazione di prezzo e scatta un algoritmo che tiene conto anche dei fusi orari e in tempo reale sposta quantità spaventose di denaro. Quasi fanno tutto da soli, perciò cominciamo a scordarci di Gordon Gekko: un film non si può fare con entità invisibili come gli algoritmi, per questo vedete persone in carne e ossa e pensate che siano loro i responsabili. Ma, sempre più, le persone in carne e ossa stanno dietro, non a caso sono impiegati anonimi: approntano l’algoritmo, lo immettono nel sistema e poi, come il Marco Antonio di Shakespeare, mormorano: «Malanno, tu sei scatenato, prendi il corso che vuoi».

Algoritmo, termine che prende il nome da al-Khuwārizmī (sempre da lui prendono nome i logaritmi), un matematico musulmano del IX secolo di nome Muhammad (e te pareva…) ibn Mūsa detto al-Khuwārizmī perché originario di Khwarizm, luogo centroasiatico. Non inventò gli algoritmi ma alla sua autorità si riferì il pisano Leonardo Fibonacci (1170-1242), il matematico che introdusse i numeri «arabi» nella Cristianità. Fibonacci aveva studiato nel Nordafrica da «filosofi» (era il nome con cui a quel tempo gli arabi indicavano gli studiosi) musulmani. La matematica, come le altre scienze, gli arabi l’avevano appresa da eruditi bizantini man mano che le loro conquiste avanzavano. E i numeri «arabi» li avevano presi dall’India. Poi, nel XIII secolo una corrente integralista prese il sopravvento e ogni sapere diverso dal Corano fu bandito dal mondo islamico. «Algoritmo» per i medievali era qualsiasi calcolo effettuato usando numeri «arabi».

Oggi, nel campo informatico, dice la Treccani che è un «insieme di istruzioni da applicarsi per eseguire un’elaborazione o risolvere un problema». Ci stiamo avvicinando al cuore del nostro discorso, tenete duro. Avete presente 1984 di Orwell? Nel romanzo il protagonista ascolta una donna «prolet» canticchiare una canzone fabbricata dai computer-cantautori. Ma nemmeno Orwell osò immaginare i computer-giornalisti. Ed ecco la notizia del 30 maggio scorso. Titolo: «Microsoft licenzia 50 giornalisti, al loro posto lavoreranno gli algoritmi» (vedi professionereporter.eu, dove si riprende l’Ansa che cita a sua volta il Seattle Times).

Il portale MSN della Microsoft sostituirà 50 giornalisti con algoritmi atti a «identificare le notizie di tendenza tra quelle di decine di partner editoriali e ottimizzare il contenuto riscrivendo i titoli, aggiungendo fotografie o slide show». Ecco fatto. Perché? Ovvio, costa meno, anzi quasi niente. Piano coi moralismi: tanti imprenditori, potendo, farebbero lo stesso. «Coraggioso mondo nuovo!» (ancora Shakespeare), quello che ci aspetta (fin da subito) e che sarà un mix tra 1984 di Orwell e Brave New World di Huxley. A scegliere le parti migliori da applicare (quelle che costano meno) dei due romanzi sarà, ovviamente, un algoritmo.