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PERSECUZIONI

Via Crucis dei cristiani Decima stazione: Bogor (Indonesia)

Indonesia: la persecuzione contro i cristiani – circa 36 milioni su una popolazione di 255 milioni – si manifesta anche con vessazioni e divieti continui, tra i quali il complesso iter burocratico imposto ai cristiani per la costruzione di edifici religiosi. La comunità protestante della Yasmin Church di Bogor è stata costretta a celebrare il Natale senza la propria chiesa.

Libertà religiosa 29_03_2015
La comunità di Bogor

L'idea nasce nella diocesi di Ivrea: una Via Crucis dedicata ai cristiani perseguitati nel mondo, in cui ogni stazione corrisponde a un caso, a una comunità cristiana colpita, a un Paese. E noi vogliamo riprendere questa idea e proporre ogni giorno, fino al Venerdì Santo, una storia di un cristiano o di un gruppo di cristiani. Una storia di persecuzione, ma anche di testimonianza di fede. Perché così sperimentiamo la comunione con i nostri fratelli, possiamo pregare per loro e anche imparare da loro a vivere la fede nelle circostanze che Dio ci dona; e desiderare la nostra conversione più di ogni altra cosa.

In Indonesia la persecuzione contro i cristiani – circa 36 milioni su una popolazione di 255 milioni – si manifesta anche con vessazioni e divieti continui, tra i quali il complesso iter burocratico imposto ai cristiani per la costruzione di edifici religiosi a causa dei quali possono trascorrere anni prima che si ottengano tutte le autorizzazioni. Trattandosi di luoghi di culto, è inoltre necessario il nulla osta dei residenti e del locale gruppo per il dialogo interreligioso.

Nel 2014, per i terzo anno consecutivo, la comunità protestante della Yasmin Church di Bogor è stata costretta a celebrare il Natale senza la propria chiesa perché da anni le autorità, su richiesta della popolazione islamica istigata da gruppi integralisti, ne hanno interrotto la costruzione con il pretesto di irregolarità nei permessi di costruzione. Per niente demoralizzati, i cristiani di Bogor hanno deciso di ritrovarsi all’aperto e in luoghi d’emergenza. Per protesta, inoltre, ogni 15 giorni svolgono i servizi domenicali davanti al palazzo presidenziale nella vicina Giacarta. Nel 2013 e nel 2014 la comunità ha celebrato il Natale sul terreno della chiesa in costruzione in una struttura riparata da un tetto ma priva di mura, mentre centinaia di agenti di polizia  tenevano a bada una folla intenzionata a impedire lo svolgimento delle funzioni.

 

Molte speranze si ripongono nel presidente Joko Widodo, in carica da ottobre, per le sue dichiarazioni in favore delle minoranze religiose. Ma gli integralisti islamici rappresentano una seria minaccia specialmente in alcune provincie del paese. Sono presi di mira in particolare i musulmani convertiti al Cristianesimo. Nel 2014 più di 30 chiese cristiane di varie denominazioni sono state costrette a chiudere o sono state attaccate.

 

- PRIMA STAZIONE: SALEM MATTI KOURK (IRAQ)

- SECONDA STAZIONE: KIM SANG-HWA (COREA DEL NORD)

- TERZA STAZIONE: ASIA BIBI (PAKISTAN)

- QUARTA STAZIONE: ZAKARIA JADI (NIGER)

- QUINTA STAZIONE: I CRISTIANI DI KO HAI (LAOS)

- SESTA STAZIONE: DOUGLAS OCHWODHO (KENYA)

- SETTIMA STAZIONE: HIKKADUWA (SRI LANKA)

- OTTAVA STAZIONE: WERNER GROENEWALD (AFGHANISTAN)

- NONA STAZIONE: SANJEEVULU (INDIA)