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EASTMED

Veto Usa sul gasdotto dal Medio Oriente all'Italia

Il presidente Usa Biden ha affossato il progetto EastMed, che avrebbe dovuto portare il gas da Israele all'Europa passando per la Grecia. In questo modo Biden ci costringe a ricorrere al gnl Usa e accontenta la Turchia, che non vuole essere tagliata fuori dalla rotta del gas.

Esteri 15_04_2022

A gennaio, il monito di Erdoğan era stato chiaro: “Senza [un gasdotto che attraversa] la Turchia, il gas del Mediterraneo non può essere portato in Europa”. Il riferimento era al progetto, particolarmente inviso all’aspirante sultano, del gasdotto del Mediterraneo orientale, l’EastMed. 

L’amministrazione Biden aveva bruscamente ritirato il sostegno americano al gasdotto appena poche settimane prima dello scoppio della guerra in Ucraina, adducendo come motivazione che il progetto fosse antitetico ai propri “obiettivi climatici”. Nel tentativo di ridisegnare la mappa energetica dell’Europa, e sebbene l’EastMed - la lunghissima tubatura  da Israele alle coste del Salento - favorirebbe l’indipendenza energetica europea dal gas russo, Biden, in queste ore, ha di nuovo affossato il progetto. 

Victoria Nuland, influente vice segretario del Dipartimento di Stato Usa per gli Affari europei ed eurasiatici, in questi giorni, infatti, è stata in visita ufficiale ad Atene, Nicosia ed Ankara. “Questo pesante gasdotto in fondo al mare, sarà molto costoso e richiederà dieci anni per essere costruito, ma noi non abbiamo dieci anni da aspettare, né miliardi di dollari per queste cose: in quel lasso di tempo vogliamo già essere verdi, non un gasdotto”. Poche battute per infliggere il colpo di grazia all’EastMed. 

Una mossa che ha inevitabilmente dato ossigeno al presidente islamista Recep Tayyip Erdoğan, al quale solo l’idea di un’infrastruttura per portare gas dal Mediterraneo orientale all'Europa ha sempre infastidito. Ankara rivendica una posizione sulle risorse energetiche che si trovano a largo della costa dell'isola di Cipro, - la cui parte settentrionale è riconosciuta come Stato indipendente dalla sola Turchia -, e l’aspirante sultano non ha mai nascosto le sue ambizioni neo-ottomane e irredentiste su quello che un tempo era considerato il lago turco, l’Egeo e il Mediterraneo.

La posizione di Biden è diversa da quella dell’amministrazione Trump, ed è arrivata in un momento in cui la Turchia sta mostrando i muscoli nell’Egeo e nel Mediterraneo. Ignorando gravi vincoli di bilancio, e una crisi economica che incalza, il governo turco sta costruendo navi da guerra anti-sottomarino senza pilota, sottomarini, navi di superficie senza pilota, una nave per la raccolta di informazioni, barche d’assalto, un missile antinave e un molo per elicotteri da 1,2 miliardi di dollari.

Ma facciamo un passo indietro. Il progetto EastMed contempla un gasdotto capace di collegare le risorse di gas del Mediterraneo orientale con l’Europa. Lungo poco meno di 2mila chilometri, il progetto prevede una capacità di base di 10 miliardi di metri cubi l’anno, potenzialmente estendibili a 20, e vede coinvolti quattro Paesi: Israele, Cipro, Grecia e Italia, con Ankara esclusa.

L’infrastruttura avrebbe dovuto rappresentare la via principale per il trasporto in Europa del gas estratto dai giacimenti israeliani e ciprioti nel Levante. Partendo a qualche centinaio di chilometri dalla costa meridionale di Cipro, avrebbe dovuto raggiungere Creta, poi la Grecia e infine l’Italia arrivando ad Otranto. 

L’Italia aveva aderito nel 2017 al progetto. Il metanodotto doveva essere costruito dalla società di diritto greco Ig Poseidon, partecipata pariteticamente dalla greca Depa e dall’italiana Edison e doveva essere gestito da Eni, Total e Chevron. Una volta in funzione avrebbe fornito all’Europa sino a 20 miliardi di metri cubi di metano, il 5% del suo consumo annuo. Roma avrebbe dovuto appoggiare lo sviluppo del progetto infrastrutturale anche in un’ottica di rafforzamento delle proprie ambizioni geopolitiche nel Mediterraneo. Una strategia complessiva che avrebbe dovuto rafforzare il ruolo italiano, anche dal punto di vista energetico, essendo stato individuato come il terminale logistico di EastMed e del Tap. Ma a fine gennaio 2020, il Movimento Cinque Stelle decide di ritirarsi dal progetto con Di Maio prima e Patuanelli poi, titolari del Ministero dello Sviluppo Economico, nel nome di una astratta e velleitaria opposizione alle fonti fossili di energia. 

È dal 2009, che Israele, Egitto e Cipro studiano i fondali del bacino del Levante per lo sfruttamento delle risorse energetiche, e secondo le stime della Us Geological Survey laggiù ci sono riserve per 3,5 trilioni di metri cubi di gas e 1,7 miliardi di barili di petrolio. Una ricchezza le cui dimensioni sono evidenti nelle dinamiche politiche degli ultimi anni: l’ascesa dell’Egitto quale centro nevralgico del gas di molti Paesi, il desiderio di Israele di dotarsi di una marina militare efficiente, le tensioni sempre più aspre tra greci e turchi e il riacutizzarsi dello scontro fra Cipro e Turchia. 

L’EastMed, nell’ottica di un tentativo concreto di diversificare le fonti energetiche per svincolarsi dal gas russo e di evitare Ankara, con cui l’Ue non ha rapporti serenissimi, poteva essere un ottimo espediente, ma è stato bocciato da Biden. 
Che si fa senza gasdotto? Semplicemente dalla Grecia arriva più gnl americano in Europa. Il progetto di ampliamento del terminale gnl dell’isola di Revithoussa era iniziato già nel 2012, e ora la Grecia è diventata il terminale di arrivo del gas naturale liquefatto americano. Inoltre la privatizzazione dei porti di Alexandroupolis e Kavala, che dispongono di depositi di gas, è vista da Biden come il completamento della strategia energetica. E che a sua volta si inserisce in una contingenza molto complessa: la guerra in Ucraina, il caro bollette, la geopolitica delle relazioni e un ramoscello d’ulivo lanciato ad Ankara.

La cancellazione del gasdotto è esattamente quello che voleva Erdoğan e Biden ha deciso di sposare la posizione della Turchia. La nuova presidenza Usa è d'altronde agli antipodi rispetto all’amministrazione Trump. Non solo nel gennaio 2020, con Pompeo alla guida del Dipartimento di Stato, si parlava con insistenza di una descalation del gas russo tramite il progetto EastMed, mentre adesso gli Usa preferiscono una non meglio identificata transizione energetica. Ma ora Biden sta anche per togliere le sanzioni imposte ad Ankara da Trump per aver acquistato il sistema anti-aereo russo S-400. 

La Nuland ha lasciato intendere tra le righe, inoltre, che, qualora Turchia e Israele intendano davvero costruire un gasdotto che colleghi i due Paesi - che è la controproposta di Erdoğan -, verrà approvato da Washington a patto che lì si fermi. Per raggiungere l’Europa, dunque, niente gasdotto, ma solo navi metaniere gnl. Questo vuol dire che l’Italia ha una sola alternativa: attrezzarsi con rigassificatori propri, o con gasdotti che ci colleghino a quelli dei Paesi vicini, come la Grecia.