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POPULISMO

Venezuela, verso una nuova ondata di repressione

Venezuela, di male in peggio. Con la popolazione allo stremo e la protesta internazionale dell'Organizzazione degli Stati Americani, ora si teme la repressione da parte del presidente Maduro. Primo sintomo: tolta l'immunità ai parlamentari. E un libro, Venezuela: il crollo di una rivoluzione, aiuta a capire la tremenda quotidianità del Venezuela.

Esteri 30_03_2017
Murale di Chavez a Caracas

“Il Venezuela si sta avviando verso una dittatura e lo stato di diritto è ormai un pallido ricordo”: lo dice Pier Ferdinando Casini, Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato, dopo che il Tribunale Supremo di Giustizia venezuelano ha tolto l'immunità parlamentare ai deputati del Paese. “Mi auguro che la comunità internazionale non rimanga insensibile al grido di allarme delle forze democratiche", ha sottolineato.

Ormai la Corte Suprema di Giustizia è il braccio operativo di Maduro. Lo scorso 28 marzo 2017 ha pubblicato una sentenza che stabilisce misure precauzionali che costituiscono una chiara violazione della Costituzione: tra queste la sospensione dell’immunità parlamentare ai deputati, considerati in palese “disobbedienza” al governo di Nicolas Maduro. 

E non solo, il potere legislativo è criminalizzato: la sentenza rappresenta le azioni dei deputati venezuelani come "tradimento alla Patria", suggerisce che potrebbero essere giudicati da tribunali militari con la possibile applicazione di leggi punitive, come la Legge Organica contro la criminalità organizzata e il finanziamento del terrorismo, tra le altre.

La decisione è la risposta alla riattivazione del dibattito sul Venezuela nell’OSA (Organizzazione degli Stati Americani). Il 21 marzo 2017 il Parlamento venezuelano ha approvato una mozione di appoggio al processo di attivazione della “Carta Democratica”, che potrebbe portare all’esclusione del Venezuela dall’Organizzazione regionale “a causa dell’alterazione costituzionale che colpisce gravemente l’ordine democratico”. Da ricordare che, durante l’anno 2016, i paesi dell’OSA avevano già aperto il dibattito sul “caso venezuelano”, ma non era stata presa una ferma decisione visto l’intervento della Santa Sede come mediatrice nel conflitto interno. Intervento che non ha portato risultati positivi. 

Intanto i riflettori internazionali sono puntati di nuovo sul Venezuela. Venti dei trentacinque Stati membri dell’OSA hanno riconosciuto la “difficile situazione politica, economica, sociale e umanitaria” che vivono i venezuelani. La dichiarazione congiunta è stata firmata da Argentina, Bahamas, Barbados, Belize, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Stati Uniti d’America, Guatemala, Guyana, Honduras, Giamaica, Messico, Panama, Paraguay, Perù, Santa Lucia e Uruguay. Il governo di Nicolas Maduro ha respinto qualsiasi iniziativa di mediazione da parte dell'Organizzazione.

“La protezione della democrazia e dei diritti umani non è una decisione interventista”, ha detto il Segretario Generale dell’OSA Luis Almagro, durante la riunione straordinaria del Consiglio Permanente che per quattro ore ha valutato la situazione del Paese sudamericano. Il risultato? Per ora, gli Stati membri devono continuare a monitorare il funzionamento della democrazia in Venezuela e devono aiutare con proposte concrete mediante soluzioni diplomatiche alla crisi venezuelana.

Ma cosa succede in Venezuela? Le chiavi di lettura di questa crisi si possono trovare nel libro Venezuela: il crollo di una rivoluzione (Edizioni Arcoiris). Gli articoli contenuti in questo libro rappresentano un aiuto per capire il conflitto sociopolitico che rischia di portare il Paese alla guerra civile. Una crisi determinata dall’avvento al potere di Hugo Chávez e della conseguente distruzione dell’intera nazione nel nome del Socialismo del XXI Secolo.

Prima di immergersi nella quotidianità del dramma venezuelano attraverso una raccolta di miei articoli pubblicati sulla Nuova BQ, il testo propone inedite testimonianze di esperti e protagonisti: dal Professore Leonardo Morlino, esperto di America Latina, al diplomatico Milos Alcalay; dal direttore del quotidiano El Nacional, Miguel Henrique Otero, a Monsignor José Luis Azuaje Ayala, Presidente di Caritas America Latina. Queste riflessioni guidano il lettore attraverso il complesso fenomeno politico, la crisi prodotta dall’ex Presidente Hugo Chávez e dal suo successore Nicolás Maduro, la presenza del narcotraffico nelle viscere del governo e la censura ma anche le sofferenze di una società che sopravvive alla violazione dei diritti umani con profonda fede. Si conclude con l’Esortazione Pastorale della Conferenza Episcopale Venezuelana del gennaio 2017, un documento che fa luce sulla situazione dopo il fallito intervento di mediazione del Vaticano.

La forza espressiva di trentatré vignette di Fernando Pinilla, un giovane genio venezuelano del fumetto, accompagna con grande eloquenza la triste quotidianità attraverso la satira e l’ironia. Nonostante le minacce, Pinilla è riuscito spesso a superare la censura governativa per rappresentare nelle sue vignette la voce del popolo. La presenza dei suoi disegni in questo libro vogliono essere un’espressione di libertà. I lettori non potranno più restare indifferenti davanti alle notizie che arrivano dal Venezuela.

Venezuela: il crollo di una rivoluzione verrà presentato per la prima volta a stampa e pubblico mercoledì 5 aprile presso la Fondazione Bettino Craxi di Roma. Insieme all’autrice saranno presenti Stefania Craxi (Presidente Fondazione Craxi), Fabrizio Cicchitto (Pres. Commissione Esteri della Camera), Pier Ferdinando Casini (Pres. Commissione Esteri del Senato), Vanessa Ledezma (esule venezuelana), Leonardo Morlino (Prof. di Scienza della Politica LUISS).