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L'ATTESA

Veglia per i cristiani perseguitati

Sono più di tremila, vengono da tutte le più grandi città della Bosnia (Banja Luka, Mostar, Tuzla, Travnik, Zenica), ma anche da Zagabria e da Spalato, in Croazia. Sono i ragazzi delle scuole cattoliche. E sono loro a celebrare la vigilia dell'arrivo del Papa.

Libertà religiosa 06_06_2015
Veglia Sarajevo 1

Veglia Sarajevo 1

Sono più di tremila, vengono da tutte le più grandi città della Bosnia (Banja Luka, Mostar, Tuzla, Travnik, Zenica), ma anche da Zagabria e da Spalato, in Croazia. Sono i ragazzi delle scuole cattoliche. E sono loro a celebrare la vigilia dell'arrivo del Papa. Si incontrano a Stup, un quartiere lontano dal centro quasi 10 chilometri, a forte concentrazione cattolica. Cantano, ballano, pregano e ricordano tutti i cristiani e gli innocenti perseguitati nel mondo, quelli di ieri e quelli di oggi. 

Alle 20.30 li raggiunge il cardinale Vinko Puljic, Arcivescovo di Sarajevo, che li guida nella meditazione e celebra l'adorazione eucaristica. Nel buio del cortile della parrocchia dell’Assunzione della Beata Vergine, troppo piccola per poterli ospitare al suo interno, si intravedono i loro volti raccolti, illuminati solo dalle candele che tengono in mano. 

Veglia Sarajevo 2

La veglia dedicata ai cristiani perseguitati nel mondo, ma allargata a tutte le vittime innocenti di guerre e violenze (nello spirito ecumenico e interreligioso del viaggio apostolico del Santo Padre), si svolge in un'atmosfera festosa e familiare, quanto intima. Quasi un incontro tra amici, poco pubblicizzato, defilato, in lingua serbocroata, senza traduzione, in un luogo per niente facile da trovare. 

Vegli Sarajevo 3

Al termine della celebrazione, l'altare allestito nel giardino, si trasforma in un tavolo di lavoro. Una ragazza chiama i leader dei vari gruppi presenti, che ripartiscono compiti tra i loro compagni. Saranno questi giovani volontari a occuparsi di facilitare la logistica della visita del Papa: alcuni forniranno indicazioni, altri si occuperanno di far parcheggiare i pullman in arrivo da tutto il Paese, altri ancora distribuiranno le ostie durante la Santa Messa nello Stadio Koševo. Insomma, saranno loro gli angeli del Papa e si assumeranno non poche responsabilità, considerando che la maggior parte sono minorenni. E saranno loro la testimonianza più evidente delle parole del cardinale Puljic: “Siamo uno Stato povero, siamo gente povera, ma abbiamo fatto il possibile per accogliere il Santo Padre nel migliore dei modi».

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