Vattimo, la fortuna di essere gay
Gianni Vattimo, da poco scomparso, in una intervista non nascose che la sua omosessualità gli giovò professionalmente.
È morto il 19 settembre scorso il filosofo Gianni Vattimo, omosessuale dichiarato. Nel 1975 i Radicali lo candidano a sua insaputa – almeno è questa la versione ufficiale – in “quota gay”. Attenzione al commento di Vattimo su questo episodio: «Lo lessi sul giornale e mi sentii sprofondare. Ho temuto di essere etichettato come omosessuale e non come filosofo, invece, dopo poco, fui votato anche preside di facoltà. Si vede che i colleghi non volevano mostrarsi conformisti».
Già nel lontano ’75 essere gay pagava. Altro che discriminazioni: l’omosessualità ti dava e ti dà una marcia in più. Allora viene il sospetto più che legittimo che l’omosessualità di Vattimo insieme alla sua militanza nei partiti più progressisti e radicali gli abbia spianato la strada professionale. Insomma, stava proprio dalla parte giusta della Storia.
Detto tutto questo, un requiem per la sua anima.