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Induismo

Vandali colpiscono due chiese in India

La mattina del 22 dicembre e nella notte del 25 dicembre ignoti hanno danneggiato statue e oggetti sacri negli stati del Karnataka e dell’Haryana

 

Due chiese hanno subito atti vandalici in India a Natale. La mattina del 22 dicembre, intorno alle 5.30, alcune persone si sono introdotte nella chiesa cattolica di San Giuseppe di Chikkaballapur, nello stato del Karnataka, hanno danneggiato i locali e gli oggetti sacri. Sul piazzale della chiesa inoltre hanno colpito con sassi e danneggiato la statua di Sant’Antonio. La chiesa di San Giuseppe serve la piccola comunità cristiana locale da 160 anni. È stata costruita dopo una epidemia di peste durante la quale dei missionari francesi raggiunsero Chikkaballapur portando medicine e cibo e si presero cura dei morenti. Quello alla chiesa è il 40esimo attacco verificatosi a strutture e proprietà cristiane nel 2021 nel Karnataka. “La chiesa – spiega Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians – è stata costruita dopo una epidemia e la gente la chiama Susaipalya, che in lingua tamil significa il villaggio di Giuseppe. Tanti anni dopo, in questo stesso posto, non ci troviamo più solo ad affrontare una nuova epidemia come il Covid, ma anche il virus dell’intolleranza contro i cristiani, alimentato dalla legge anti-conversioni”. La chiesa cattolica del Redentore di Ambala, città dello stato dell’Haryana, è stata la seconda a subire danni. È successo nella notte del 25 dicembre. Due giovani, che le telecamere hanno ripreso senza che però sia stato possibile identificarli, hanno scavalcato il muro di cinta e si sono accaniti sulla grande statua di Cristo situata all’esterno dell’edificio riducendola in frantumi. Hanno anche provato, fortunatamente senza riuscirci, a entrare nella chiesa che era stata chiusa alle 22.30 come di consueto. Monsignor Ignatius Loyola Mascarenhas, vescovo di Shimla-Chandigarh, ha raccontato ad AsiaNews: “Il giorno di Natale migliaia di persone di ogni fede erano venute a visitare il presepe nella chiesa. È stata chiusa alle 10,30 perché alle 11 scatta il coprifuoco. Ci siamo svegliati con la statua del Redentore fatta a pezzi e anche alcune luci devastate. Nel pomeriggio del 26 dicembre ho presieduto un rito di riparazione durante il quale ho ricordato ai fedeli che la mangiatoia di legno in cui il Principe della pace è nato era già segno della sua croce. Del resto l’ottava del Natale ci ricorda le feste dei martiri come Stefano, Giovanni e i Santi Innocenti. Ora vediamo questo stesso segno anche ad Ambala. Siamo profondamente addolorati, ma ricordiamo le parole di Gesù sulla croce: ‘Padre, perdonali’”.