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PRESIDENZIALI

Usa, un piano per combattere il Deep State nel 2025

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Una delle prime promesse elettorali di Donald Trump è quella di combattere il deep state. Che sposta la barra della politica americana sempre a sinistra. La Heritage e altri think tank conservatori hanno redatto un piano per combatterlo nel 2025, per il prossimo presidente repubblicano.

Libertà religiosa 18_04_2023
Washington, il Campidoglio

Pubblicato il report di esperti e dei think tank conservatori per liberare, l’Amministrazione federale e il prossimo governo dei Repubblicani, dai legacci e trappole delle burocrazie politicizzate e arroccate ai propri privilegi (deep state), sforzo ben più ampio di quello previsto da Trump.  Newsweek lo scorso fine marzo aveva anticipato il ‘piano’ di Donald Trump di combatterlo e formare, tra l’altro, una "commissione per la verità e la riconciliazione". Ieri, 17 aprile, Heritage Foundation e un ampio tema di esperti hanno presentato la loro proposta di misure anti burocrazia e ‘poteri occulti’ per favorire il governo di un prossimo Presidente Repubblicano e conservatore e ridare il potere di controllo democratico ai cittadini. Come parte di uno sforzo per combattere il ‘deep state’ della burocrazia Usa.

In un video condiviso martedì 21 marzo sull'account Twitter della Trump War Room, l'ex presidente ha presentato il piano per "reclamare la nostra democrazia da Washington una volta per tutte", eliminando il ‘deep state’, ovvero quella rete di burocrazia e poteri opachi che controllano di fatto molte delle decisioni governo e la loro attuazione effettiva. Nei dieci punti del piano di Trump emerge la decisione di riproporre l’”Ordine esecutivo del 2020” che ripristina l'autorità del presidente di rimuovere i burocrati disonesti, revisionare le attività ed il lavoro dei funzionari delle “agenzie federali della sicurezza e intelligence” nazionali, riformare i “tribunali FISA” (tribunali federali istituiti in base al Foreign Intelligence Surveillance Act) che sono responsabili della revisione e dell'approvazione delle richieste di intercettazione e sorveglianza del governo nei confronti dei cittadini.

Come detto, tra le promesse di Trump c’è quella di istituire la “Commissione per la verità e la riconciliazione” per declassificare e pubblicare tutti i documenti sullo spionaggio, combattere la fuga di notizie e le false notizie, rendere indipendenti gli uffici degli ispettori generali e i monitoraggi sulle “agenzie di intelligence, per garantire che non stiano spiando i cittadini o conducendo campagne di disinformazione contro il popolo americano, spostandone le sedi fuori da Washington e vietando l’assunzione dei burocrati statali da parte delle industrie che sono state oggetto di controlli (divieto della "porta girevole" degli ex dipendenti federali).

La lotta al ‘deep state’, tutt’altro che inventata è affrontata anche e soprattutto dal recente report elaborato da una coalizione di leader conservatori e di ex funzionari politici, affinché si ristrutturi la burocrazia del governo federale secondo tre criteri: di costi, di prestazioni e di responsabilità nei confronti del popolo. Il documento Mandate for Leadership, redatto dal team 2025 Presidential Transition Project, propone la grande sfida di ristrutturare l’amministrazione, tagliare le dita al ‘deep state’ e restituire il potere al popolo ed ai suoi eletti. In esclusiva assoluta, lo scorso 17 aprile il report è stato presentato e commentato su Daily Signal, uno dei portali web di informazione della Heritage Foundation che ha contribuito a promuovere il team di ricerca. Un lavoro che vuol evitare a qualunque prossimo Presidente Usa repubblicano e conservatore le incertezze, i lacciuoli e le difficoltà "tentacolari" create dalla burocrazia federale e sperimentate dall'Amministrazione Trump (2017-2021).

Nel documento si incoraggiano alcune modifiche all'Ufficio Esecutivo del Presidente degli Stati Uniti, in particolare l'eliminazione del Consiglio per le politiche di genere, favorevole all'aborto e ai transgender, ma la maggior parte delle raccomandazioni per combattere il ‘deep state’, elaborate dalla Heritage Foundation si sviluppano secondo 4 direzioni chiare: 1. ripristinare molti degli ordini esecutivi di Trump ed emanarne di nuovi per accelerare i tempi per disciplinare e licenziare i dipendenti; 2. limitare il potere dei sindacati del settore pubblico; 3. allineare gli stipendi dei dipendenti federali a quelli dei lavoratori del settore privato introducendo criteri di efficienza e produttività (merito); 4. riassegnare i dipendenti federali con un ruolo fisso ed in "carriera" con funzioni apicali e politiche ad un "tempo indeterminato" e più facili da licenziare e, contemporaneamente, impedire ai membri dell'amministrazione uscente di "insinuarsi" nelle agenzie ed enti pubblici o nelle partecipate. 

Gli autori del Progetto 2025, che hanno una vasta esperienza di governo, avvertono che “qualsiasi presidente conservatore eletto nel 2024 o nel 2028 dovrà affrontare sfide immense da parte della burocrazia e questo rapporto presenta una tabella di marcia per combattere qualsiasi tentativo del deep state di limitare e bloccare il suo programma”. Duole segnalare che da entrambe le proposte e progetti Usa per limitare e sconfiggere il ‘deep state’ sia assente la proposta di un ‘tetto massimo’ di spesa e di raccolta fondi, sia per i candidati alle cariche di rappresentanza politica, sia soprattutto per i candidati alle cariche giudiziarie statali e locali. Molti casi recenti dimostrano come, proprio i desideri e gli interessi degli sponsor e lobby elettorali, condizionino irrimediabilmente poi le decisioni di magistrati e procuratori "politicizzati". In ogni caso, oltre a combattere il "deep state", senza illudersi che un nemico politico possa divenire un sincero attuatore delle promesse dell’avversario politico, un foltissimo gruppo di Associazioni, Ong e think tank conservatori e cristiani di tutti gli USA sta preparando proposte politiche, legislative, ammnistrative e, soprattutto, personale per poterle sostenere nella nuova amministrazione che, Dio lo voglia, dovrà ribaltare le nefandezze introdotte da Biden nel corpo sociale, civile e statale della democrazia americana.